Trasparenti, efficienti, poco costosi, ma con un problema: la concentrazione delle attività di custodia in mano a pochi attori e, in particolare, in mano a State Street. Il tema non nasce oggi ma adesso BlackRock ha deciso di intervenire per quanto riguarda i suoi ETF domiciliati in Irlanda rafforzando la propria piattaforma operativa. Da ora in avanti gli ETF BlackRock avranno due società custodian che si divideranno la torta, State Street e BNY Mellon. Ne ha dato comunicazione la società leader nel risparmio gestito che vanta oltre 9.500 miliardi di masse in gestione.
Sugli ETF BlackRock allinea l’Irlanda alla scelta fatta negli USA
La necessità di diversificare i fornitori di servizi di deposito, amministrazione e custodia post-negoziazione degli ETF risale al 2021, quando BlackRock ha annunciato di voler ampliare il numero di società che se ne occupano negli USA, aggiungendo a State Street anche Jp Morgan, Citi e BNY Mellon. . Adesso è arrivato il turno dell’Europa e in particolare degli ETF domiciliati a Dublino, che insieme al Lussemburgo rappresenta uno dei principali hub europei per gli Exchange Traded Fund. In Irlanda il gestore statunitense mantiene masse in ETF per oltre 670 miliardi di euro.
La gestione di queste masse, prima in mano solo a State Street, ora sarà in capo anche a BNY Mellon che fornirà servizi di custodia, amministrazione e contabilità per una parte dei fondi iShares irlandesi (iShares è la controllata di BlackRock leader nel settore degli ETF). “Al termine dell’operazione gli asset saranno sostanzialmente suddivisi al 50% per i servizi di deposito e amministrazione tra State Street e BNY Mellon” ha commentato BlackRock in una nota. Nulla cambia, invece, per gli ETF di BlackRock domiciliati in altri Paesi, tra i quali principalmente Germania e Svizzera, dove amministratrice e depositaria sarà sempre State Street.
I rischi di concentrazione nei servizi al settore ETF
In dichiarazioni rilasciate nell’estate dello scorso anno Sean Tuffy, responsabile della Regulatory Intelligence per i servizi di custodia e fondi a Dublino, ha rilanciato le preoccupazioni sulla concentrazione dei fornitori di servizi per il mercato degli ETF affermando che il tema è sul tavolo dei decisori politici. Inoltre Tuffy ha sottolineato che la posizione dominante a livello globale di State Street e BNY Mellon nella custodia e nell’amministrazione dei fondi ha fatto sì che i due gruppi finanziari siano entrati nell’elenco delle banche sistemiche a livello mondiale.
Secondo i dati di Refinitiv Lipper, al 30 giugno 2023 State Street operava come società custode per il 67% del mercato europeo degli ETF per un totale di masse vicino a 950 miliardi di euro sui 1.400 miliardi gestiti in tutto il Vecchio continente. Cosa succederebbe se State Street dovesse avere dei problemi anche solo a livello tecnico?
La risposta è arrivata da Frank Koudelka, vicepresidente e specialista in ETF globali di State Street, il quale ha affermato che il gruppo ha una lunga storia di esecuzione e resilienza grazie alle sue piattaforme tecnologiche e digitali che giustifica la scelta dei suoi servizi da parte degli emittenti di fondi di investimento. Inoltre la crescita della quota di mercato “ci permette di continuare a investire in automazione, integrazione ed elaborazione diretta.
L’entità degli investimenti necessari favorisce la creazione di economie di scala nel settore, il che giustificherebbe la presenza di poche aziende dominanti, in particolare di State Street che, come dichiarato da Detlef Glow, responsabile della ricerca Lipper EMEA “sembra fare le cose per bene, altrimenti non sarebbe così grande”.
Tuttavia BlackRock ha deciso di ampliare il proprio bacino di fornitori, anche se solo relativamente agli ETF irlandesi, e altri potrebbero seguire la stessa strada, svincolandosi dalla dipendenza da un unico custode.