Il Marocco finanzierà in parte le spese per le infrastrutture legate alla Coppa del Mondo di calcio del 2030 con il trading dei derivati. È quanto annunciato in un’intervista da Nezha Hayat, presidente dell’Autorità marocchina per il mercato dei capitali. Allo scopo “la legislazione quest’anno consentirà la negoziazione dei fondi negoziati in borsa, dei fondi comuni di investimento denominati in valuta estera e dei fondi comuni di investimento conformi alla Sharia” ha affermato.
Attualmente l’economia marocchina è finanziata per circa il 10% dal mercato dei capitali, prevalentemente grazie agli investimenti degli istituzionali. Hayat ha riferito che l’obiettivo ora è quello di portare la quota al 25%. In tale contesto, “la Borsa prevede di avviare un mercato dei derivati prima della fine dell’anno” ha detto.
I fondi comuni di investimento marocchini fanno parte oggi di un mercato-Paese da 60 miliardi di dollari e gestiscono quasi il 50% dei depositi bancari della popolazione. Ora saranno autorizzati a investire in derivati, per rendere il mercato “più competitivo, più capace di innovazione finanziaria e, quindi, in grado di attingere a più investitori, in particolare quelli al dettaglio e stranieri”, ha detto Hayat. Tutto ciò si inquadra nel più grande rinnovamento delle norme finanziarie del Paese in oltre 30 anni, partito nel 2021 con il “Nuovo modello di sviluppo”, un piano di 15 anni lanciato dal re Mohammed VI.
Marocco: un mercato dei capitali in evoluzione
Il Marocco insomma potrebbe trarre grandi vantaggi dal mercato dei derivati, tuttavia gli investitori e i banchieri sono preoccupati che tale mercato non abbia ancora le carte in regola per crescere rapidamente. Dopo che il fornitore di indici MSCI ha relegato la Borsa marocchina dallo status emergente a quello di frontiera (per i Paesi a reddito medio-basso) nel 2014, l’appeal è salito quando la FIFA ha annunciato a ottobre del 2023 che il Marocco sarebbe stata la nazione ospitante per i mondiali di calcio 2030. Bisogna dire, però, che per molte famiglie marocchine è estremamente difficile investire in Borsa, a causa delle grandi difficoltà a risparmiare. Tra l’altro, i pochi che possono investire preferiscono mettere i loro soldi nel settore immobiliare.
A ciò si aggiunge anche il fatto che l’industria fintech in Marocco è sottosviluppata, contando solamente una società quotata nel 2023 che ha raccolto appena 60 milioni di dollari. Ad ogni modo, secondo quanto rilasciato dal suo sito, la Borsa di Casablanca ha una capitalizzazione di 70 miliardi di dollari, il che nefa la più grande del Nord Africa e la seconda di tutto il Continente africano alle spalle di quella di Johannesburg.
I grandi progetti del governo
L’economia marocchina è in momento storico di importanti cambiamenti, pur nelle difficoltà in cui si sta barcamenando. Nel 2023 il PIL annuale del Marocco è stato di circa 144 miliardi di dollari, secondo i dati forniti dal Fondo Monetario Internazionale. Il Paese si sta attivando per attuare grandi riforme parallelamente ai preparativi per la Coppa del Mondo 2030. I progetti strategici più significativi riguardano autostrade, aeroporti, parchi solari ed eolici, programmi industriali e auto elettriche. Secondo Hayat, “le banche non possono fornire finanziamenti per tutti gli ambiziosi progetti pianificati” ed è per questo che “la riforma del mercato dei capitali andrà a beneficio di alcune di queste iniziative”.