Nelle pieghe della nona edizione del Rapporto Consob sulle scelte di investimento delle famiglie italiane affondano gli investimenti ESG. Nonostante il battage pubblicitario e la corsa al lancio di nuovi prodotti che ha caratterizzato il decennio precedente la pandemia, la diffusione è cresciuta dall’11% al 20% tra il 2022 e il 2024. Il che significa che rimane elevata la quota di decisori finanziari che non detengono prodotti ESG, sono il 72%.
Consola il fatto che l’investimento sostenibile sia più diffuso tra i giovani. Nella fascia di età tra i 18 e i 34 anni l’esposizione a questi prodotti raggiunge il 34%. Inoltre, la presenza in portafoglio di investimenti sostenibili è maggiore tra chi già ne ha una conoscenza (al 27%) e tra quanti si tengono informati sulle tematiche della sostenibilità (28%).
Si tratta comunque di percentuali che impongono una riflessione. Tanto più che le opinioni espresse dai 2000 decisori finanziari delle famiglie italiane interpellati dalla Consob sugli investimenti ESG non sono lusinghiere.
ESG: come li vedono le famiglie italiane
L’interesse per gli investimenti sostenibili c’è, come testimonia il 50% dei rispondenti al sondaggio di Consob. Tuttavia è necessaria una maggiore conoscenza secondo il 64% degli interpellati e quindi la disponibilità di informazioni semplici e chiare (59%) e magari un sistema di rating ESG (58%).
Sono i dati positivi emersi per gli investimenti ESG dal Rapporto Consob sulle scelte di investimento delle famiglie italiane. I quali si confrontano, però, con percezioni diametralmente opposte. Il 42% del campione ritiene che gli investimenti ESG rendano di meno rispetto a quelli non ESG, il 41% li ritiene opachi, il 39% teme il greenwashing, il 30% non crede che abbiano impatti sulla sostenibilità e il 36% pensa che siano più rischiosi. Rispetto alle altre caratteristiche, appena il 21% degli intervistati è d’accordo (molto o abbastanza) sulla maggiore profittabilità di questi prodotti, il 23% pensa che costino meno e il 24% che siano meno rischiosi degli investimenti tradizionali.
Cambia la percezione di chi si informa
Le percezioni sugli investimenti ESG cambiano in chi si informa sui temi ambientali o in chi ha già investito in tali prodotti. Tuttavia le percentuali rimangono sempre “di minoranza”. Il 39%, tra chi possiede già investimenti sostenibili, ritiene che questi possano offrire un rendimento maggiore rispetto alle opzioni tradizionali contro il 30% tra chi si informa più di frequente sui temi della sostenibilità. Il 34% (38% tra chi li possiede) pensa che possano avere minori costi e il 33% (41%) li ritengono meno rischiosi.
L’Indagine mostra che gli investitori che già possiedono investimenti sostenibili o che si informano con maggiore frequenza sui temi della finanza sostenibile sembrano avere percezioni positive – ad esempio sui rendimenti attesi asso-ciati a tali strumenti – o appaiono maggior-mente in grado di cogliere le peculiarità degli investimenti sostenibili, ad esempio relativa-mente alla possibile miglior gestione dei rischi, come quello di sostenibilità.
