Gli ETF covered call non hanno funzionato durante il recente sell-off a Wall Street. Questi strumenti vengono utilizzati spesso dagli investitori come strategia di copertura dai cali delle azioni in Borsa. La tecnica prevede l’acquisto di un paniere di azioni e la vendita successiva di opzioni call aventi come sottostante le azioni acquistate. Secondo i dati di Morningstar, dall’inizio del 2022 a luglio di quest’anno, gli asset in gestione di tali ETF sono cresciuti da 18 a 80 miliardi di dollari. Il vantaggio di questi fondi sta nel fatto che il guadagno arriva anche se il mercato rimane fermo o scende entro un certo limite. Nell’ultimo periodo, con la volatilità schizzata a livelli che non si vedevano da anni, il premio incassato dalle opzioni vendute è stato relativamente alto. Tuttavia, quando i mercati si muovono troppo rapidamente, il reddito generato dalla vendita dei derivati non è sufficiente a coprire la perdita che scaturisce dal movimento contrarian del sottostante. Per questo molti fondi hanno sottoperformato subendo brusche oscillazioni. Ad esempio, durante lo scorso lunedì nero, l’indice S&P 500 Buywrite di Cboe – che riproduce le strategie covered call – è scivolato poco meno del calo di 3 punti percentuali incassato dal benchmark generale S&P 500. Da inizio anno lo stesso indice ha sottoperformato l’S&P 500 guadagnando meno del 4% a fronte di un rialzo del 9%.
Gli ETF covered call non convincono gli analisti
Gli ultimi ribassi di Wall Street inducono a riflettere se le strategie in ETF covered call siano effettivamente utili. Secondo Ronald Lagnado, direttore della ricerca di Universa Investments, questa tipologia di fondi non ama la volatilità. “La chiamano strategia di reddito, ma in realtà vendono solo volatilità. Questo può funzionare per lunghi periodi, ma può essere completamente disastroso quando si ha un grave incidente”, come l’ultimo sell-off. Tuttavia, Lagnado ha precisato che anche in orizzonti temporali più lunghi la performance degli ETF covered call non è stata molto diversa da quella di una classica strategia 60/40.
Non è per niente convinto su tale strategia nemmeno Lan Anh Tran, analista di ricerca di Morningstar, secondo cui per un investitore a lungo termine non si tratta di un investimento buy and hold. “Si rinuncia a un sacco di rialzi e a lungo termine non è una buona proposta” ha affermato.
A giudizio di Howan Chan, amministratore delegato di Kurv Investment Management, le strategie covered call possono andare bene per una particolare categoria di investitori come i pensionati per i quali il reddito è particolarmente importante, ma “l’uso è appunto per un segmento molto specifico del mercato”. Al riguardo, Kurv ha lanciato recentemente alcuni ETF che vendono opzioni solo a determinate condizioni di mercato e non a intervalli regolari, proprio per superare alcuni inconvenienti della strategia.