Gli ETF corrono, asset record oltre i 13.000 miliardi di dollari – BorsaNews24

Ci sono tante ragioni per scegliere di investire in un ETF. Dalla diversificazione che i “replicanti” sono in grado di offrire, alla trasparenza e alla liquidità determinata dall’essere quotati in Borsa, all’innovazione che gli asset manager hanno saputo mettere in campo – arrivando a lambire il territorio della gestione attiva e delle obbligazioni – al costo contenuto, probabilmente la caratteristica più gradita dai risparmiatori. Meno gradita, tuttavia, dalle reti di consulenza finanziaria e dalle banche, visto il minore margine di guadagno permesso dai fondi passivi, almeno per quanto riguarda le strutture più semplici. Nonostante questo “freno” imposto in passato alla diffusione degli ETF, l’asset class non ha mai smesso di crescere. A luglio, secondo i dati della società di ricerca specializzata ETFGI, la raccolta netta a livello globale è stata positiva per il 62° mese consecutivo. Oltre cinque anni di marcia ininterrotta che hanno portato il patrimonio investito  a livello globale a quota 13.610 miliardi di dollari.

Il contributo del mese di luglio e i dati dell’Europa

Il mese di luglio è stato il 62° mese consecutivo di crescita ininterrotta dell’asset class, con 216,64 miliardi di dollari di afflussi netti e 947 miliardi da inizio 2024. Anche in questo caso si tratta di un record. I grandi protagonisti della scalata dell’anno in corso sono stati i fondi azionari che registrano una raccolta netta di 525,07 miliardi di dollari (114,47 in luglio) oltre il doppio rispetto allo stesso periodo del 2023 (213,18 miliardi).

In crescita risultano anche gli afflussi nei fondi obbligazionari, pari a 184,5 miliardi di dollari da inizio anno (+46,41 in luglio). In recupero, nell’ultimo mese censito da ETFGI, gli ETF su materie prime che, grazie a una raccolta netta positiva per 3,19 miliardi di dollari, hanno ridotto il passivo da inizio anno a 2,93 miliardi di dollari. I fondi ETF attivi, infine, hanno registrato in luglio una raccolta netta di 35,92 miliardi di dollari per un totale da inizio 2024 di 189,96 miliardi.

Il mercato finanziario degli Stati Uniti gioca la parte del leone, ma l’Europa non sfigura. Il patrimonio investito nell’asset class è cresciuto, nel Vecchio continente, di 23,26 miliardi di dollari nel mese di luglio, dato che porta la raccolta netta da inizio anno a 127,19 miliardi di dollari (record) mentre il patrimonio complessivo supera i 2.000 miliardi di dollari attestandosi a quota 2.110. Negli USA gli asset investiti nell’industria dei replicanti raggiungono invece la cifra di 9.490 miliardi di dollari grazie a una raccolta netta positiva da inizio anno per 579,84 miliardi.

ETF: la marcia non è finita, le previsioni di crescita

12.565 prodotti con 25.135 quotazioni, attività per 13,61 trilioni di dollari, 757 fornitori quotati su 81 Borse in 63 Paesi. Questa la fotografia del settore scattata da ETFGI alla fine del mese di luglio, mentre PwC prende il cannocchiale e guarda alle prospettive future.
Secondo il PwC Global ETFs Survey, gli asset in gestione sono destinati a superare i 19.000 miliardi di dollari a livello globale entro il 2028, attestandosi a 19.200 miliardi nel mese di giugno. Il tasso di crescita composto sarebbe del 13,5% contro una previsione del 5% per l’intera industria dell’asset & wealth management.

Gli ETF azionari e obbligazionari passivi tradizionali continueranno a rappresentare la componente predominante del patrimonio gestito complessivo in Exchange traded fund, ma altre tipologie di prodotto generate dall’innovazione nel settore guadagneranno spazio. I partecipanti al sondaggio di PwC prevedono che la tendenza degli ETF attivi accelererà ulteriormente nei prossimi anni, in particolare in Nord America. Sebbene negli Stati Uniti la quota di mercato degli ETF attivi sia relativamente modesta, pari al 6%, un notevole aumento nel lancio di questi prodotti e l’espansione negli ultimi tre anni hanno portato il 76% dei partecipanti statunitensi a prevedere una domanda significativa per gli Exchange traded fund attivi nei prossimi due o tre anni. Inoltre, più di otto rispondenti su dieci prevedono una domanda significativa per gli ETF obbligazionari nei prossimi due o tre anni.

Sembra invece in via di esaurimento il boom degli ETF tematici, con alcune rilevanti eccezioni. Gli asset digitali guadagnano spazio e il 20% del campione contattato da PwC prevede una domanda significativa per gli ETF su bitcoin spot mentre gli ETF ambientali, sociali e di governance (ESG) continuano a registrare prospettive miste con la sola Europa (dove prevale un modello di distribuzione legato alle reti bancarie) a proseguire su una crescita solida.

La top 10 della raccolta globale da inizio anno

Gli ETF sui principali indici statunitensi rimangono i prodotti più gettonati dagli investitori a livello globale da inizio anno. Vanguard e BlackRock (iShares) proseguono la sfida per il predominio mondiale nell’asset class con due ETF sull’S&P500, mentre Invesco si posiziona al quarto posto con il suo ETF sul Nasdaq. Si inserisce in classifica la grande novità del 2024, non presente peraltro nel mercato europeo, ovvero l’ETF su bitcoin spot.