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M&G: con gli Eltif per democratizzare il private credit – BorsaNews24

2025/02/18 2

Nel 2025 gli Eltif celebreranno il decennale dalla loro introduzione. Si tratta di fondi di investimento di lungo termine che permettono di investire in asset privati non quotati anche agli investitori al dettaglio. A gennaio 2024 sono stati resi ancora più accessibili dalla normativa europea (Eltif 2.0), annullando qualsiasi requisito minimo di investimento. In precedenza, la quota di ingresso era fissata a 10.000 euro. L’allargamento delle maglie è dovuto al crescente interesse che i private market registrano sia come oggetto di investimento, sia come mezzo di finanziamento per le imprese. M&G, asset manager globale specializzato nel reddito fisso con 160 miliardi di euro di asset under management (dato aggiornato al 31 dicembre 2023), è presente da tempo anche nel mercato private e ha voluto rendere disponibile al pubblico retail il suo M&G Corporate Credit Opportunities ELTIF.

“Quest’anno abbiamo deciso di non entrare in competizione con i rendimenti elevati offerti dal Btp, cercando di offrire un’opportunità per investire nel credito. Oggi facciamo un passo in più cercando di capire come il credito privato possa diventare un componente importante nel portafoglio degli investitori italiani” ha commentato Andrea Orsi, responsabile Italia, Grecia e Irlanda di M&G Investments.

 

Gli ampi spazi di crescita dei private markets

La presentazione “Private credit & Eltif 2.0, nuove fonti di diversificazione per un portafoglio azionario” organizzata da M&G Investments a Milano, è stata l’occasione per fare il punto sulla crescita e sulle potenzialità dei private market, con un focus particolare sul private credit.

“Pur essendo molto conosciuta in Italia per i prodotti di asset management, M&G ha un’esperienza di oltre 30 anni nei mercati privati. In questo ambito siamo il terzo maggiore investitore in credito privato in Europa e il nono gestore a livello globale” ha commentato Manuel Pozzi, direttore degli investimenti Italia di M&G Investments.

È toccato ad Aramide Ogunlana, direttrice del private credit, illustrare lo scenario per il credito privato: “Le masse globali investite potrebbero raggiugere i 2.800 miliardi di dollari nel 2028, da 1.500 del 2022. Il solo mercato europeo potrebbe passare da 400 a 900 miliardi di dollari, più che raddoppiando la sua dimensione. Questo all’interno di una crescita più generale dei mercati privati che passerebbero da poco più di 16mila miliardi di dollari del 2022 a quasi 25.000 nello stesso lasso di tempo”.

Si tratta di cifre piccole rispetto a quelle dei mercati pubblici, che tra obbligazionario e azionario vantano una capitalizzazione complessiva di poco inferiore ai 250.000 miliardi di dollari. Tuttavia la medaglia va vista dai due lati. Come sottolineato da Ogunlana, i rapporti di forza si invertono quando si confronta il numero di società quotate sui mercati privati con quelle quotate sui mercati pubblici. “La grande maggioranza delle società, il 96% non è quotata”.

Anche la tendenza a quotarsi registra un trend in calo. Tra il 1980 e il 2000 ci sono state 6.500 offerte pubbliche iniziali, tra il 2001 e il 2022 state meno di 3.000. Al contrario la dimensione del private equity è cresciuta da 306 miliardi di dollari a 7.619. Oltretutto, le imprese ricorrono in misura decrescente ai finanziamenti bancari, preferendogli il credito privato, mentre le banche hanno ridotto le disponibilità finanziarie per le imprese.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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