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Street artist: i 10 artisti più popolari su Instagram – BorsaNews24

2025/02/18 3

Quali sono gli street artist più popolari su Instagram? È importante saperlo, specie per chi sceglie l’arte di strada e la cultura pop come campo di investimento. La diversificazione del portafoglio passa per questo mercato unico nel suo genere, definito da più parti come illiquido perché presenta livelli di valutazione e di rischio difficili da decifrare e monitorare. A parlare, però, è il valore di alcune opere come quelle di Banksy, che nel corso degli ultimi dieci anni è aumentato di oltre il 250.000%.

 

I 10 street artist più popolari su Instagram

Per investire nell’arte, specie nella street art che non passa necessariamente per i canali tradizionali, è essenziale essere aggiornati ed informati. I social forniscono un prezioso strumento d’aiuto, Instagram in particolare dove la componente visiva gioca un ruolo importantissimo. D’altronde la piattaforma del gruppo Meta è una grande risorsa per gli artisti che da qui possono lanciare la propria carriera. Ecco una classifica dei dieci street artist più “instagrammati”, stilata prendendo in considerazione il numero di menzioni e quello complessivo di follower.

 

Tristan Eaton

Painter e designer di Los Angeles, lo street artist statunitense, classe 1978, è diventato una leggenda grazie agli enormi murales dipinti su qualsiasi superficie, dai muri ai cartelloni pubblicitari. Fortemente influenzati dall’estetica dei fumetti, i lavori di Eaton si possono vedere sugli edifici di tutto il mondo, ma anche al MoMA di New York. Su Instagram ha 29.000 menzioni e 241.000 follower sul suo profilo.

 

Joan Cornellà

Il cinico e politicamente scorretto illustratore e fumettista catalano, pseudonimo di Renato Valdivieso, non è uno street artist, ma le sue tavole (pubblicate dalle maggiori riviste spagnole) spopolano da anni sul web. Diventato un fenomeno virale sui social, Cornellà è protagonista di molteplici mostre personali e strappa quotazioni importanti. Oggi conta 39.000 citazioni e soprattutto la bellezza di 3,4 milioni di follower su Instagram.

 

C215

Pseudonimo dell’artista francese Christian Guémy, C215 è la sigla di stencil che campeggiano in tante città d’Europa per raccontare la vita quotidiana di ultimi, degradati ed emarginati: clochard, migranti, animali randagi, bambini in difficoltà. Senza tralasciare personaggi pubblici e icone della cultura pop, dal maestro Yoda di Star Wars a Diego Armando Maradona. Su Instagram C215 raggiunge 91.000 menzioni e 162.000 follower sul suo profilo ufficiale.

 

Stik

L’identità del writer britannico è ignota, non le sue sagome stilizzate minimaliste che dai muri di Hackney si sono sparse a macchia d’olio in tutto il mondo. Stik ha affidato più volte le sue opere a case d’asta come Sotheby’s e Christie’s, ma a differenza di molti colleghi soltanto a condizione che il ricavato venisse devoluto in beneficenza. L’artista inglese non dimentica mai le sue origini: per anni ha vissuto in rifugi per senzatetto. Attualmente vanta 94.000 menzioni e 70.000 follower sul suo profilo Instagram.

 

Mr. Brainwash

Amato e odiato dagli appassionati, Mr. Brainwash (all’anagrafe Thierry Guetta) è l’uomo che ha portato il pop nella street art. Spinto da Banksy, diventato celebre proprio come protagonista del documentario Exit Through the Gift Shop, uno degli street artist più famosi (e quotati) del mondo conta 98.000 menzioni e 1,3 milioni di follower sul suo profilo.

 

Os Gêmeos

Otavio e Gustavo Pandolfo sono due gemelli brasiliani nati a São Paulo nel 1974. La loro street art, ispirata tanto dal movimento carioca pixação e dai graffiti newyorkesi quanto dal folklore sudamericano e dalla cultura hip-hop, appare in ogni angolo del mondo e colpisce per dimensioni e colori delle opere. Oggi sono considerati fra i più talentuosi street artist del panorama internazionale e diventano protagonisti di diverse mostre personali e collettive. Os Gêmeos hanno 128.000 menzioni su Instagram e 1,2 milioni di follower sul loro profilo ufficiale.

Il gigante di Os Gêmeos per l\'ICA di Boston
Il gigante di Os Gêmeos per l’ICA di Boston (foto: Os Gêmeos)

 

Shepard Fairey

L’Obey di Shepard Fairey ispirato al wrestler francese André the Giant e al cult movie Essi vivono di John Carpenter è un simbolo dell’arte di strada approdata al fashion pop. Classe 1970, uno degli artisti statunitensi più affermati e quotati del panorama urban vanta 185.000 menzioni e 1,3 milioni di follower su Instagram. Persino pochi se si pensa all’enorme successo dei poster con Barack Obama e il claim Hope, diventati un fenomeno mediatico senza precedenti.

 

Invader

Follow the Invasion, scrive sul suo profilo ufficiale Invader, nome d’arte di Franck Slama. Il graffitista francese riempie le città di tutta Europa di mosaici ispirati all’estetica del videogioco cult nato alla fine degli anni Settanta. C’è persino una mappa online che aiuta a scovarli: ad oggi se ne contano 4.149 in 83 territori. Oltre ad essere ricercatissimo dai collezionisti, il videogame è stato riscoperto dalle nuove generazioni proprio grazie al lavoro del writer parigino. Su Instagram arriva a 310.000 menzioni e 706.000 follower sul suo profilo.

 

Kaws

Al secolo Brian Donnelly, Kaws è l’artista non convenzionale di Companion, le statuette in resina che ricordano Topolino, l’omino Michelin e la calavera messicana. Quando finiscono tra le mani dei collezionisti, i suoi giocattoli raggiungono prezzi da capogiro. Su Instagram vanta 1,8 milioni di menzioni, ma “appena” 4,4 milioni di follower sul suo profilo personale.

 

Banksy

Al primo posto non può che esserci Banksy, uno dei nomi più misteriosi, militanti e controversi della street art. L’anonimo artista britannico conta oltre 12 milioni di follower sul profilo (non usa Facebook, Twitter o altri social) e 2,4 milioni di menzioni su Instagram. Ma ormai le sue opere hanno conquistato il mercato: dopo Game Changer venduto all’asta da Christie’s alla cifra record di 23,2 milioni di dollari e il quadro autodistrutto venduto per quasi 19 milioni di euro, i francobolli per l’anniversario della guerra in Ucraina sono già un cult.

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