Tra le monete in euro quali sono i 10 centesimi rari e di maggior valore? Per chi colleziona oppure è a caccia di investimenti alternativi per diversificare il proprio portafoglio, le possibilità di guadagno arrivano soprattutto dagli esemplari con errori di conio. Ogni euro da 10 cent presenta un dritto nazionale, specifico del Paese di emissione, e un rovescio comune con l’immagine dell’Europa evidenziata nel globo e le 12 stelle, opera del medaglista Luc Luycx della Monnaie Royale de Belgique. Ma spesso e volentieri capita che nel processo di coniazione ci scappi l’errore e le monete diventino “sbagliate”. Sono queste in particolare a scatenare gli “Indiana Jones” numismatici e a favorire un mercato di nicchia con altissimi margini di crescita.
10 centesimi rari: ecco quali sono
La maggior parte dei 10 centesimi in euro sono monete CC (comunissime), C (comuni) ed NC (non comuni). La rarità scatta con la tiratura limitata e ovviamente la perfetta conservazione e il valore oscilla tra i 20 centesimi e i 2 euro. Sono R2, ovvero molto rare, le monete da 10 cent della Slovenia emesse dal 2011 al 2017, con il progetto del palazzo (mai realizzato) del Parlamento, opera dell’architetto Jože Plečnik. Hanno tirature bassissime anche altre emissioni, specie quella del 2017 da 9.000 pezzi.
Città del Vaticano ha 10 cent molto rare nell’emissione del 2002 (tiratura 6.000) con il ritratto di Giovanni Paolo II. Rare, inoltre, sono quelle del 2005 (con lo stemma del cardinale Camerlengo), dal 2006 al 2013 (con il ritratto di Benedetto XVI), del 2014 e 2016 (la prima serie dell’emissione con il ritratto di Papa Francesco di faccia) e dal 2017 al 2019 con lo stemma scelto da Bergoglio: lo scudo blu sormontato dai simboli della dignità pontificia e il motto Miserando atque eligendo. Anche il Portogallo ha i suoi 10 centesimi R2: quelli del 2007 in 24.000 pezzi (21.500 FdC e 2.500 divisionale proof), sempre con il sigillo reale del 1142. Inoltre, sono rare le monete dal 2010 al 2015.
Da San Marino sono rari i 10 cent del 2002 e 2003, 2005 e 2006, dal 2008 al 2016 (la prima versione con la Basilica del Santo) e del 2017, 2018 e 2019, ovvero la seconda versione con la facciata della chiesa e del convento di San Francesco. Da Malta la rarità dei 10 centesimi riguarda le emissioni dal 2011 al 2015 e dal 2017 al 2019 (tirature basse, tra i 15.000 e i 50.000) con lo stemma turrito della Repubblica. Monaco non fa eccezione con l’emissione del 2004 (14.999 pezzi in divisionale proof) con il cavaliere sigillo della famiglia Grimaldi e quelle del 2006, 2009, 2011, 2013, 2014 e 2017 della seconda serie con il monogramma del principe Alberto, sormontato da una corona.
La Slovacchia ha basse tirature per i suoi 10 cent dal 2010 al 2018 con il castello di Bratislava. La Germania ha 10 centesimi rari nelle emissioni delle varie Zecche del 2008, 2009 e 2010, sempre con la Porta di Brandeburgo. Tra le monete del Belgio, sono rare quelle del 2000 e del 2008 e 2009 con il ritratto del sovrano Alberto II. Per la Lettonia sono da ricercare i 10 cent del 2016 (tiratura 5.000 esemplari), 2018 e 2019 (tiratura 7.000) con lo stemma della Repubblica. Idem per la Lettonia con le emissioni del 2018 e 2019 con il cavaliere Vytis, tirature rispettivamente di 5.000 e 6.000.
Lussemburgo è sempre prodigo di monete interessanti e non fa eccezione con i 10 cent del 2017 con il ritratto del Granduca Henri e una tiratura di 65.500. Da Cipro è significativa l’emissione del 2013 in tiratura di 90.000 pezzi con la nave di Kyrenia. Pure la Francia ha i suoi 10 centesimi rari: quelli del 2013 con l’armoriale del leone.
I 10 centesimi rari che diventano di valore
Gli esemplari da 10 cent che raggiungono cifre record sul mercato sono quelli con clamorosi errori di conio, purché sempre in ottimo stato di conservazione e con il report accurato dei dati ponderali, ovvero peso e diametro. Un caso significativo su tutti, che è entrato persino tra le monete in euro più rare al mondo, è quello dell’emissione dell’Austria del 2003 con la cattedrale gotica di Santo Stefano e un difetto comune sul tondello. Il taglio doveva essere presente soltanto nelle divisionali, ma 125.000 esemplari sono finiti per sbaglio in circolazione e oggi possono valere anche 100 euro.
Superano i 100 euro e arrivano persino a cifre tra i 2.000 e i 3.000 euro diverse monete da 10 centesimi con errori di conio (di battitura, sul tondello, sui coni) come difetti nei bordi, numeri mancanti, stelle invisibili e simboli di Zecca coniati a metà. Su eBay, ad esempio, esiste un esemplare tedesco del 2002 venduto a 575 dollari perché ha il colletto parziale: il tondello battuto all’esterno della virola. Naturalmente, dinanzi a cifre del genere, è sempre opportuno fare estrema attenzione (perché potrebbe rivelarsi una truffa), confrontare più quotazioni disponibili e preferibilmente affidarsi a rivenditori certificati.