Il ritratto di Fräulein Lieser di Gustav Klimt potrebbe diventare una delle opere più costose del pittore austriaco mai vendute all’asta. Il quadro – lasciato incompiuto per la morte dell’artista nel 1918, scomparso nel 1926 e ritrovato a Vienna nella proprietà della famiglia ebrea dei Lieser – sarà venduto all’incanto da im Kinsky il prossimo 24 aprile. La casa d’aste definisce sensazionale il ritrovamento e stima il dipinto con un valore tra i 30 e i 50 milioni di euro.
Gustav Klimt: le 5 opere più costose del pittore
“Un dipinto di tale rarità, di tale portata artistica e valore non era disponibile sul mercato dell’arte in Europa centrale da decenni”, sottolinea im Kinsky in una nota. Il ritratto della signorina Lieser potrebbe battere il record stabilito soltanto un anno fa nel mercato europeo da uno dei capolavori del fondatore della Wiener Secession. Ma quali sono le opere più costose di Gustav Klimt passate nelle aste delle principali case, dalle major Christie’s e Sotheby’s alle nuove realtà che animano il mercato dell’arte?
Dama con ventaglio
Negli ultimi anni sono stati spesi circa 500 milioni di dollari per una decina di quadri di Klimt e soltanto uno di essi è ricomparso in pubblico. È particolarmente avventurosa la storia di questo capolavoro del 1918, l’ultima opera del pittore: di proprietà dell’imprenditore viennese Erwin Böhle, amico intimo dell’artista, passa al collezionista Rudolf Leopold che lo compra nel 1994 da Sotheby’s a New York per 11,6 milioni di dollari. Nel 2023, sempre da Sotheby’s ma a Londra, è venduto per 85,3 milioni di sterline, pari a 99,2 milioni di euro: un nuovo record per Klimt e il prezzo più alto mai raggiunto in Europa per un’opera d’arte. L’acquirente è Patti Wong, la fondatrice della società di consulenza Patti Wong & Associates, incaricata da un suo misterioso cliente di Hong Kong.

Bosco di betulle
Dipinta nel 1903, questa tela dai colori vibranti e le forme organiche è il primo capitolo di una serie di paesaggi che rappresentano la natura austriaca. Si ritiene che Klimt abbia usato foglie d’oro in vernice per creare i motivi decorativi negli alberi. La foresta è quella di Litzlberg sul lago Attersee, nella regione di Salzkammergut. Dopo diversi passaggi di proprietà, nel 2022 il quadro finisce all’asta da Christie’s a New York, comprato per 104,6 milioni di dollari. È l’apice dell’impressionante ascesa dei prezzi delle opere del maestro dell’eleganza e dell’erotismo.

Ritratto di Adele Bloch-Bauer I
Primo di due dipinti omonimi, è l’ultimo e più rappresentativo tra i quadri del periodo dorato di Klimt. L’opera viene rubata dai nazisti tra gli averi della famiglia Bloch-Bauer e torna in possesso della nipote di Adele, scampata alla persecuzione degli ebrei, in seguito ad una lunga procedura legale. Nel 2006 da Christie’s a New York l’imprenditore e politico ebreo statunitense Ronald Lauder la compra per 135 milioni di dollari, decidendo poi di far esporre il quadro in maniera permanente nella Neue Galerie di New York, come richiesto da Maria Altmann.

Ritratto di Adele Bloch-Bauer II
Il secondo dipinto dedicato all’amica e committente viennese, figlia dell’imprenditore Maurice, è realizzato da Klimt nel 1912. Rubato anche questo dai nazisti ai discendenti Bloch-Bauer e poi restituito alla nipote di Adele, viene comprato da Oprah Winfrey nel 2006 in un’asta da Christie’s per 87,9 milioni di dollari. Dieci anni dopo torna sul mercato: è nel 2016 che la conduttrice – la donna di spettacolo più ricca d’America nel settore dei media con un patrimonio stimato di 3,4 miliardi di dollari – lo vende per 150 milioni di dollari ad un non identificato acquirente cinese.

I serpenti d’acqua II
Dietro il più costoso dipinto di Klimt, completato intorno al 1907, si nasconde un intreccio di intrighi da spy story. Acquistato da Jenny Steiner, imprenditrice tessile ebrea mecenate del movimento della Secessione, passa prima a Gustav Ucicky, regista nazista e uno dei presunti figli naturali di Klimt, e poi alla moglie Ursula, la quale nel 2015 lo vende al controverso mercante d’arte svizzero Yves Bouvier per 112 milioni di dollari. Bouvier si libera subito del quadro e lo rivende per 183 milioni al miliardario russo Dmitrij Rybolovlev, imprenditore nel campo dei fertilizzanti di potassio e proprietario della squadra di calcio francese del Monaco. La vendita diventa un caso: l’affaire Bouvier.
Bouvier non avrebbe rivelato al magnate di essere il proprietario del dipinto, facendo invece credere che il quadro fosse di proprietà di terzi e aumentando così la sua quotazione. Rybolovlev ha speso due miliardi per incrementare la sua collezione (che include opere di Rodin, Modigliani e Leonardo da Vinci) e ha finito per citare in giudizio Sotheby’s: a suo dire la casa d’aste gonfia i prezzi avvalendosi di broker truffaldini come Bouvier. Nel 2015 le bisce d’acqua (in originale Wasserschlangen) finiscono di nuovo all’asta, sempre da Sotheby’s a New York vendute per 170 milioni di dollari. L’acquirente è con ogni probabilità Rosaline Wong, la fondatrice di HomeArt a Hong Kong.

Alla Top 5 bisogna aggiungere L’isola nell’Attersee. Nel 1901, durante una vacanza estiva, il maestro dell’Art Nouveau viennese dipinge per diletto questo evocativo paesaggio ispirato al più grande lago dell’Austria. Per anni il quadro fa parte della collezione dello storico dell’arte e gallerista Otto Kallir, ebreo sfuggito alla persecuzione nazista del 1938 ed emigrato negli Stati Uniti: Kallir l’aveva comprato da Paul e Irene Hellmann, coppia di commercianti viennesi uccisi nell’Olocausto. Nel 2023 da Sotheby’s a New York è venduto per 53,2 milioni di dollari: è la quinta vendita più costosa dell’anno, subito dietro a El Gran Espectaculo (The Nile) di Jean-Michel Basquiat battuto per 67 milioni.