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René Magritte, le 5 opere più costose vendute all'asta – BorsaNews24

2025/02/18 4

È il momento di René Magritte nel mercato dell’arte. Nell’indice Artprice100 del 2023, i prezzi delle tele del maestro belga hanno fatto segnare una crescita pari al 38%. Ma quali sono le sue opere più costose vendute all’asta? La Top 5 spazia nell’arco completo della sua produzione, dai quadri dell’esperienza parigina con influenze futuriste e metafisiche all’esplosione surrealista del dopoguerra, quando il suo immaginario comincia ad avere una profonda influenza sul pop, sul minimalismo e sull’arte concettuale.

 

René Magritte: le opere più costose vendute all’asta

Nato a Lessines nel 1898 e scomparso a Bruxelles nel 1968, Magritte non è soltanto l’autore di celebri icone surrealiste. Oggi il suo lavoro è fortemente radicato nell’immaginario collettivo grazie alle suggestioni filosofiche e letterarie delle opere e all’impatto che i suoi dipinti hanno nelle gallerie, nelle esposizioni museali e fieristiche e nelle vendite all’incanto. A puntare alto sono soprattutto le storiche major Christie’s e Sotheby’s: Magritte è quasi sempre il top lot delle loro serate dedicate all’arte moderna e contemporanea.

 

Il principio del piacere

Nel 1937 Salvador Dalí presenta a Magritte l’eccentrico e facoltoso poeta britannico Edward James, l’aristocratico che diventa presto il mecenate dei surrealisti. James commissiona all’artista belga diversi dipinti, tra cui due ritratti: questo racchiude tutto il suo stile, dalla sovrapposizione degli oggetti ai paradossi visivi, passando per l’intreccio tra il visibile e il non visibile, l’illusione e la realtà. Rimasto nella collezione di James fino al 1964 e poi passato a un collezionista privato, il ritratto arriva da Sotheby’s a New York nel novembre del 2018: prezzo di vendita 26,8 milioni di dollari.

Il principio del piacere di René Magritte
Il principio del piacere (foto: Sotheby’s)

 

L’ami intime

È del 1958 il famoso dipinto dell’uomo misterioso e girato di spalle con la bombetta, il calice sospeso e la baguette: una figura ricorrente nell’opera del pittore apparsa per la prima volta nel classico Le fantasticherie del passeggiatore solitario del 1926. Esposto per l’ultima volta a Bruxelles ai Musées royaux des Beaux-Arts de Belgique, il quadro finisce all’asta da Christie’s a Londra nel marzo del 2024 all’interno della collezione dell’imprenditore newyorkese Gilbert Kaplan e di sua moglie Lena Biörck. Partito da una stima tra i 30 e i 50 milioni, raggiunge i 33,6 milioni di sterline, pari a circa 42,1 milioni di dollari.

L\'ami intime di René Magritte
L’ami intime (foto: Christie’s)

 

L’impero delle luci (1949)

L’empire des lumières

è un tema ripetuto da Magritte in almeno diciassette tele. Lo schema è sempre lo stesso: una veduta urbana con un’abitazione ritratta al tramonto, tra il pieno giorno e la notte profonda, ispirata a un verso di André Breton e alle opere del pittore britannico John Atkinson Grimshaw, attivo in epoca vittoriana e apprezzato per i suoi suggestivi paesaggi autunnali. La prima versione del 1949, passata per collezioni private (tra cui quella di Nelson Rockefeller) e per il MoMA di New York, è all’asta da Christie’s a New York nel novembre del 2023: la vendita fa fermare il martelletto a 34,9 milioni di dollari.

L\'impero delle luci (1949) di René Magritte
L’impero delle luci – 1949 (foto: Christie’s)

 

L’impero delle luci (1951)

“Con L’impero delle luci ho rappresentato due idee diverse, vale a dire un paesaggio notturno e un cielo come lo vediamo di giorno – spiega Magritte –. Il paesaggio fa pensare alla notte e il cielo al giorno. Trovo che questa contemporaneità di giorno e notte abbia la forza di sorprendere e di incantare. Chiamo questa forza poesia”. La terza versione dell’opera, datata 1951, di grandi dimensioni (80,3 x 65,7 cm) e appartenuta in passato al pittore, divulgatore e conduttore televisivo tedesco Bill Alexander, debutta da Sotheby’s a New York nel maggio del 2023: le palette si alzano fino a 42,2 milioni di dollari.

L\'impero delle luci (1951) di René Magritte
L’impero delle luci – 1951 (foto: Sotheby’s)

 

L’impero delle luci (1961)

È particolarmente avventurosa la storia di questa tela monumentale (114,5 x 146 cm) che passa dalla collezione della baronessa Anne-Marie Crowet (la figlia del mecenate belga Pierre Crowet) ai musei di tutto il mondo fino a un prestito a lungo termine al musée Magritte di Bruxelles. Nel marzo del 2022 la famiglia della nobile belga mette all’asta questo capolavoro, che finisce da Sotheby’s a Londra nella Modern & Contemporary Evening Auction. Il risultato è di 59,4 milioni di sterline, pari a circa 79,8 milioni di dollari: il prezzo più alto mai raggiunto nelle vendite pubbliche da un lavoro di Magritte e per qualsiasi opera aggiudicata all’incanto a Londra.

L\'impero delle luci (1961) di René Magritte
L’impero delle luci – 1961 (foto: Sotheby’s)

 

Fuori dalla Top 5 meritano una menzione cinque opere di Magritte diventate lotti di punta all’asta. Da Sotheby’s nel maggio del 2023 Il dominio di Arnheim (la versione del 1949) è venduto per 18,9 milioni di dollari, mentre La valse hésitation del 1950 è battuto a Parigi nell’ottobre del 2023 per 11,2 milioni di euro. Da Christie’s a Londra nel febbraio del 2019 Le lieu commun del 1964 arriva a 18,3 milioni di sterline e un anno dopo, nel febbraio del 2020, À la rencontre du plaisir del 1962 raggiunge quota 18,9 milioni di sterline. Ma ottiene un risultato ancora migliore La voix du sang del 1948: nel novembre del 2022, nell’epocale collezione di Paul G. Allen messa all’asta a New York, strappa un prezzo di vendita di 26,7 milioni di dollari.

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