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Alexander Calder, le 5 opere più costose vendute all'asta – BorsaNews24

2025/02/18 5

Il genio visionario di Alexander Calder ha rivoluzionato la scultura moderna e il mercato dell’arte: le sue opere più costose hanno raggiunto risultati stellari nelle vendite all’incanto di case come Christie’s e Sotheby’s. Nato a Lawnton (in Pennsylvania) nel 1898 e morto a New York nel 1976, lo scultore statunitense ha avuto una carriera lunga ed intensa, sin dai tempi in cui appena ventenne si trasferisce in Francia e si inserisce nell’avanguardia parigina, prima di rientrare nella Grande Mela e diventare il maestro assoluto delle sculture che Marcel Duchamp definisce mobiles e stabiles.

 

Alexander Calder: le 5 opere più costose vendute in asta

Amante del circo e amico di Joan Miró, Sandy – è questo il nomignolo con cui lo chiamano fin da piccolo la madre Nanette e il padre Alexander e che appare spesso in firma alle sue opere – si afferma presto come uno degli artisti più importanti del Novecento. La sua prima mostra di caricature e animali in fil di ferro risale al 1928 alla Weyhe Gallery, mentre la prima personale è del 1929 alla Galerie Billiet di Parigi. L’ultima mostra importante è quella al Whitney Museum of American Art del 1976, organizzata a pochi mesi dalla sua scomparsa. Sul mercato, le sue opere continuano a volare: ecco le 5 più costose vendute all’asta.

 

Blue Moon

Una danza meccanica di suono, colore, forma e movimento: realizzata nel 1962 per la retrospettiva Sculpture—Mobiles alla Tate Gallery di Londra, la scultura di Alexander Calder è un’enorme opera mobile (152,4 per 762 cm), un sofisticato e complesso gong sospeso che può essere visto come un decisivo sviluppo concettuale verso il famoso Chef d’orchestre del 1964. Nel maggio del 2024 da Sotheby’s a New York, in un periodo di forte crisi per il mercato dell’arte, la scultura supera la stima di 7 milioni e raggiunge i 14,3 milioni di dollari. Nella stessa asta fanno meglio soltanto i dipinti di Claude Monet, Mark Rothko e Pablo Picasso che superano i 20 milioni.

Blue Moon di Alexander Calder
Blue Moon (foto: Sotheby’s)

 

Fish

I pesci e le dinamiche delle forze della natura sono un’autentica ossessione del genio statunitense, che mette al centro delle sculture astratte realizzate nel secondo Dopoguerra il suo senso di joie-de-vivre. Quest’opera iconica del 1952, all’apice della carriera, è creata utilizzando materiali semplici e riciclati: vetro colorato, filo metallico, spago e acciaio verniciato. Il risultato è ipnotico, per lo spettatore e sul mercato: nel maggio del 2019 all’asta da Christie’s a New York nella vendita Post-War and Contemporary Art Evening Sale, è battuto a 17,5 milioni di dollari.

Fish di Alexander Calder
Fish (foto: Christie’s)

 

21 Feuilles Blanches

Composta da ventuno elementi bianchi sospesi che si librano senza sforzo nell’aria, questa scultura del 1953 è una delle più riconoscibili di Calder, complice una famosa fotografia che la regista Agnès Varda (una delle più importanti figure della Nouvelle Vague) gli scatta con l’opera in una strada di Parigi. Nell’asta del novembre del 2018 da Christie’s a New York in cui il quadro Portrait of an Artist (Pool with Two Figures) di David Hockney è venduto per 90,3 milioni, la cifra più alta di sempre per un artista vivente, l’opera del maestro americano si difende spiazzando le stime di partenza di 5 milioni per chiudere a 17,9 milioni di dollari.

21 Feuilles Blanches di Alexander Calder
21 Feuilles Blanches (foto: Christie’s)

 

Lily of Force

Artista ingegnere e circense, Sandy sperimenta le prime sculture stabiles nel 1933. Dieci anni dopo il MoMA ospita una sua importante retrospettiva e nel 1945, momento cruciale per la storia del mondo, è la volta di questo imponente mobile in piedi alto più di due metri, dal dinamismo esaltante e dal profondo valore simbolico. Calder collega l’Europa all’America, la tradizione del modernismo all’espressionismo astratto. Una delle opere più importanti dell’artista mai messe all’asta debutta nel maggio del 2012 da Christie’s a New York: prezzo di vendita 18,5 milioni di dollari.

Lily of Force di Alexander Calder
Lily of Force (foto: Christie’s)

 

Poisson volant (Flying Fish)

“Calder non suggerisce il movimento, lo cattura”, ripete all’epoca Jean-Paul Sartre. Uno dei tanti pesci volanti dello scultore americano risale al 1957 (poco prima della monumentale Spirale per l’UNESCO a Parigi) e continua a simboleggiare il movimento fluttuante, leggero e aggraziato e a catturarne l’armonia e la tensione. Nel maggio del 2014 la scultura fa il suo esordio all’asta da Christie’s a New York: la vendita, partita da una stima di 9 milioni, è animata da continui rilanci e si chiude a 25,9 milioni di dollari. Il record assoluto per Calder.

Poisson volant (Flying Fish) di Alexander Calder
Poisson volant (foto: Christie’s)

 

Fuori dalla Top 5 meritano una segnalazione altre cinque opere di Alexander Calder capaci di raggiungere prezzi notevoli. Da Christie’s a Londra Rouge triomphant (Triumphant Red) realizzato tra il 1959 e il 1963 arriva a 6,2 milioni di sterline nel giugno del 2012. A New York Vertical out of Horizontal del 1948 tocca quota 9,5 milioni di dollari nel novembre del 2015, un Untitled del 1949 è venduto a 9,3 milioni di dollari nel novembre del 2018 e Snow Flurry del 1950 a 10,3 milioni di dollari nel maggio del 2012. Da Sotheby’s a New York, infine, è da sottolineare la performance di Sixteen Black with a Loop del 1959, che nel novembre del 2022 incassa 8,4 milioni di dollari da una stima iniziale di 3.

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