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Cannabis: i Paesi dove è legale – BorsaNews24

2025/02/18 2

In che Paesi la cannabis è legale? Da diverso tempo il settore è oggetto di un vivace dibattito in tema di regolamentazione. Allo stato attuale, la situazione è in molti casi controversa. I Paesi asiatici, africani e mediorientali hanno attuato pesanti leggi repressive, mentre in Europa e nelle Americhe si è andati verso le politiche di depenalizzazione e legalizzazione. Recentemente però sembra che in alcune nazioni come gli Stati Uniti si siano fatti passi importanti, con la Drug Enforcement Administration che ha proposto una normativa per rimuovere la cannabis dalla categoria delle sostanze stupefacenti più pericolose.

In attesa che il Congresso si muova per una riforma definitiva, un certo numero di aziende operanti nell’industria sono state incoraggiate per una quotazione in Borsa. Tra quelle che hanno valutato piani in tal senso vi sono ad esempio: il distributore di cannabis londinese Grow Group, che potrebbe esordire al Nasdaq nel primo trimestre 2025; la start-up portoghese Somai Pharmaceuticals, che conta di sbarcare al Nasdaq e in via secondaria alla Borsa di Toronto; il produttore e distributore britannico di cannabis terapeutica Wellford Medical, anch’esso in procinto di debuttare alla Borsa americana a trazione tecnologica.

 

Cannabis: alcuni concetti fondamentali

Quando si parla di cannabis, prima di tutto bisogna chiarire alcuni concetti, distinguendo tra proibizionismo, depenalizzazione, legalizzazione e liberalizzazione. Per farlo occorre occorre discriminare tra uso della droga a fini ricreativi e a scopi medici. Nel primo caso, significa che la cannabis viene distribuita attraverso canali non ufficiali e controllati sul piano scientifico. Nel secondo, vuol dire che è preparata nel pieno rispetto dell’iter e delle norme che portano all’immissione in commercio e quindi è acquistabile soltanto in farmacia. Fatta questa premessa, abbiamo quanto segue:

 

  • proibizionismo: la cannabis è illegale in ogni forma e per qualsiasi scopo. Quindi coloro che la coltivano, la consumano e la possiedono vanno incontro a reati di carattere penale rischiando il carcere;
  • depenalizzazione: la cannabis è illegale, ma se usata in piccole quantità per uso personale, le sanzioni sono ridotte o addirittura eliminate;
  • legalizzazione: la cannabis può essere liberamente a uso personale, ma deve essere regolamentata dallo Stato per quanto riguarda soprattutto la produzione, distribuzione, quantità e tassazione;
  • liberalizzazione: la cannabis è legale senza restrizioni o regolamentazioni; quindi, a chiunque è permesso di coltivarla, venderla o consumarla liberamente.

I Paesi dove la cannabis è legale

Premettendo che ad oggi la cannabis non è liberalizzata in nessuno Stato del mondo, vi sono dei Paesi in cui la droga leggera è completamente legale, ecco quali:

Lussemburgo e Malta

Entrambi i piccoli Stati europei hanno avuto il record di legalizzare per prime completamente la cannabis nel 2021. Nei due Paesi, una persona maggiore di età ha la facoltà di coltivare, acquistare e consumare cannabis a uso personale, senza limiti di THC (tetraidrocannabinolo, ossia un composto chimico presente nella pianta di cannabis). L’uso può essere a fini medici per i pazienti che ne hanno bisogno.

Canada

Il 20 giugno 2018, il parlamento canadese ha reso legale la cannabis per uso sia terapeutico che ricreativo. Il Cannabis Act consente ai cittadini di coltivare fino a un massimo di 4 piante a domicilio.

Repubblica Ceca

Nella Repubblica Ceca è permesso possedere fino a 15 grammi di marijuana, così come coltivarla per uso personale. È vietata la vendita. Legale anche l’uso per scopi terapeutici.

Germania

Nel 2017 in Germania è stata legalizzata la cannabis per uso medico per i soggetti con gravi patologie. Dal 1° aprile 2024 è possibile anche detenere a uso personale fino a 25 grammi, tre piante coltivate a persona e senza limiti di THC.

Paesi Bassi

Nei Paesi Bassi la cannabis in realtà è una sostanza ancora illegale, ma il suo uso è reso di fatto legale a scopo medico e ricreativo perché c’è una politica tollerante di depenalizzazione. Tuttavia, il governo a dicembre scorso ha avviato un processo di legalizzazione attraverso la sperimentazione che ha coinvolto le città di Breda e Tilburg. Recentemente è aumentato a 10 il numero delle città e risultano 80 i  coffeeshop riforniti con le prime produzioni legali di cannabis. Il governo ha previsto anche una fase di transizione – che dovrebbe concludersi il 16 settembre ma probabilmente verrà prorogata – per permettere ai coffeeshop di superare gli ostacoli burocratici derivanti dai permessi, dalla ricerca degli investitori e dall’apertura dei conti bancari. Durante tale fase, i coffeeshop possono vendere sia i prodotti legali che quelli illegali.

 

I Paesi dove la cannabis è parzialmente legale

Alcuni Paesi consentono la legalizzazione della cannabis ma con alcuni limiti. Ecco una panoramica.

 

Regno Unito

Il Regno Unito ha legalizzato la droga leggera nel 2018 solo per pazienti colpiti da alcune patologie specifiche. Chi la possiede, la coltiva o la vende è sottoposto a sanzioni penali.

Irlanda

L’Irlanda ha effettuato una legalizzazione nel 2019 per coloro che hanno malattie croniche e terminali. Continua a essere illegale l’utilizzo della cannabis a fini ricreativi.

Grecia

La Grecia ha legalizzato la cannabis medica nel 2017, permettendo ai pazienti con gravi patologie di ottenere la sostanza dietro prescrizione. Niente da fare per l’uso ricreativo, sebbene si abbia una depenalizzazione per la detenzione di piccole quantità fino a 5 grammi. La coltivazione e il commercio sono vietati.

Finlandia

In Finlandia la cannabis medica è legale dal 2008 per alcuni pazienti con malattie rare o gravi, ma la regolamentazione è molto severa. Vietato completamente l’uso, il possesso, la coltivazione e il commercio.

Spagna

In Spagna il consumo ad uso personale di cannabis è consentito, ma incontra alcuni limiti. Nel senso che è possibile consumare l’erba solamente in un ambiente privato o nei Cannabis Social Club. In pubblico l’utilizzo è considerato illegale, con sanzioni pesanti se si viene sorpresi in possesso di più di 50 grammi. Con un quantitativo di marijuana inferiore a 30/40 grammi si rischia una multa che va da 300 ai 630 euro. La coltivazione della cannabis è altresì tollerata, ma deve avvenire in luoghi lontani dal pubblico e rigorosamente per consumo personale. La vendita agli altri costituisce reato.

Stati Uniti

Negli Stati Uniti la normativa sulla cannabis è molto complessa e in continua evoluzione. A livello federale la droga è illegale, il che significa che il governo americano non riconosce la legalità della sostanza a livello statale e potrebbe intervenire se ci sono violazioni delle leggi. Tuttavia, alcuni Stati l’hanno resa legale per uso ricreativo e altri solo per uso terapeutico. L’uso ricreativo è ammesso nel Distretto della Columbia e nei seguenti Stati: Alaska, Arizona, California, Colorado, Illinois, Maine, Massachusetts, Michigan, Montana, Nevada, New Jersey, New Mexico, New York, Oregon, Vermont, Virginia, Washington e Wisconsin. La cannabis per uso terapeutico è legale in alcuni Stati federati – oltre il Distretto della Columbia e quelli sopra elencati – ossia: Alabama, Arkansas, Connecticut, Delaware, Florida, Georgia, Hawaii, Iowa, Kentucky, Louisiana, Maryland, Minnesota, Mississippi, Missouri, New Hampshire, North Dakota, Ohio, Oklahoma, Pennsylvania, Rhode Island, South Carolina, South Dakota, Tennessee, Texas e Utah.

 

E l’Italia?

In Italia è concesso il possesso della cannabis per l’uso personale, nel senso che questo non è punibile penalmente ma solo in via amministrativa tipo sospensione della patente, del passaporto e delle carte di identità per un periodo che dipende dalle circostanze. È assolutamente illegale lo spaccio, anche a titolo gratuito. Nel settembre 2021 sono state raccolte le firme per indire un referendum al fine di depenalizzare la coltivazione e l’uso personale della cannabis, ma il 16 febbraio 2022 è stato bocciato dalla Consulta. Nelle ultime settimane il Governo Meloni ha inoltre deciso di fare un passo indietro sulla cannabis light, paragonata a quella con THC: entrambe ora sono state rese illegali.

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