La fatturazione elettronica in Italia potrebbe subire importanti cambiamenti nel 2025. Il Governo ha già chiesto la proroga all’Unione Europea dello strumento che ha trasformato la gestione fiscale in toto, reso i processi più efficienti e rafforzato la lotta all’evasione fiscale.
I tempi stringono e l’Esecutivo è corso ai ripari in vista di una scadenza sempre più vicina. C’è infatti un particolare che molti ignorano: l’utilizzo della fatturazione elettronica in Italia non è permanente, ma è subordinato a un’autorizzazione europea in scadenza il 31 dicembre 2024.
Proprio per non interrompere la continuità d’uso della fatturazione elettronica da parte delle imprese, e prepararsi alle novità che l’Unione Europea sta pianificando con il pacchetto ViDA, il Governo ha già chiesto un allungamento dei termini di fruizione dello strumento.
Vediamo insieme come cambia la fatturazione elettronica 2025 e quali novità sono previste il prossimo anno.
Le varie proroghe in Italia
La fatturazione elettronica è approdata in Italia sette anni fa. Era il 2018 quando il Paese ha richiesto all’Unione Europea l’autorizzazione per introdurre questo sistema inizialmente per soli tre anni. L’obiettivo da perseguire era chiaro: semplificare la gestione fiscale e contrastare l’evasione.
L’Italia ha poi chiesto e ottenuto una nuova proroga nel 2021, con la Decisione UE 2021/2251, che ha esteso l’obbligo di fatturazione elettronica anche ai contribuenti forfettari, con l’esclusione dei piccoli contribuenti. Dal 1° gennaio 2024, invece, l’obbligo della fatturazione elettronica è stato esteso fino ad abbracciare tutte le partite IVA, anche quelle forfettarie.
Quando si deciderà sulla proroga della fatturazione elettronica 2025
La nuova richiesta di proroga della fatturazione elettronica 2025 inoltrata dall’Italia ha una scadenza a breve termine: è stata richiesta fino al 31 dicembre 2025, in seguito dovrebbe entrare in vigore il “pacchetto ViDA”. La proposta di decisione di esecuzione del Consiglio UE, contenuta nel documento COM (2024) 447, è attualmente in fase di approvazione e pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.
La decisione dell’Unione Europea dovrebbe arrivare durante l’Ecofin di novembre (organo responsabile della politica economica, fiscale e finanziaria dell’Unione europea, composto da tutti i ministri dell’economia e delle finanze dei Paesi Membri), occasione in cui dovrebbe essere approvata anche la modifica della Direttiva 2006/112/CE.
Fatturazione elettronica 2025, cos’è il pacchetto VIDA e vantaggi
In apertura di articolo abbiamo precisato che la proroga della fatturazione elettronica 2025 è stata richiesta dal Governo prima dell’entrata in vigore del pacchetto ViDA (VAT in the Digital Age), una riforma proposta dalla Commissione Europea con l’obiettivo di modernizzare e digitalizzare la gestione dell’IVA (Imposta sul Valore Aggiunto) in tutti i Paesi membri dell’UE.
Ma cosa prevede e quali sono i vantaggi derivante dall’introduzione di questo pacchetto? Di seguito, i punti più importanti su cui si concentra la misura:
- obbligatorietà della fatturazione elettronica in tutta l’UE: uno degli elementi centrali del pacchetto ViDA è l’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica per tutte le transazioni tra imprese, non solo a livello nazionale ma anche per quelle transfrontaliere. Tale passo mira a standardizzare il sistema di fatturazione digitale in tutti i Paesi dell’Unione, riducendo le differenze tra i vari sistemi nazionali e semplificando le operazioni.
- eliminazione delle autorizzazioni nazionali per l’e-fattura: con il pacchetto ViDA, non sarà più necessaria un’autorizzazione specifica da parte degli Stati membri per l’introduzione della fatturazione elettronica, come avvenuto finora. Questo permetterà ai Paesi di implementare autonomamente e in modo più semplice le fatture elettroniche senza dover chiedere proroghe o approvazioni temporanee all’UE, come ha fatto l’Italia fino ad oggi;
- Digital Reporting Requirements (DRR): il pacchetto introduce nuovi obblighi di segnalazione digitale per le operazioni soggette a IVA. Le imprese dovranno trasmettere in tempo reale o quasi in tempo reale le informazioni relative alle transazioni alle autorità fiscali;
- Potenziamento del One Stop Shop (OSS): il sistema OSS, già esistente per facilitare la gestione dell’IVA sulle vendite transfrontaliere di beni e servizi, verrà ulteriormente migliorato. Ciò renderà più semplice per le imprese dichiarare e versare l’IVA in un solo punto per tutte le loro operazioni nell’UE, riducendo gli adempimenti burocratici.