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Fantacalcio: chi è l'inventore del gioco più famoso d'Italia – BorsaNews24

2025/02/18 3

Tutti gli appassionati di fútbol ci giocano, gli aspiranti allenatori si scatenano, gli scout improvvisati lo usano per prendere a 1 all’asta e lanciare talenti sconosciuti, i fanatici scommettitori ci investono, c’è persino chi tifa contro la propria squadra del cuore pur di vincerlo: è il Fantacalcio, croce e delizia di milioni di pallonari. Ma chi è l’inventore del gioco più bello, famoso e praticato dopo il calcio? Si stima infatti che siano più di sei milioni i fantallenatori in circolazione contro i quattro scarsi che praticano lo sport sul campo. Luciano Spalletti ha persino rivelato che ci sono calciatori ai quali piace più il Fantacalcio che il calcio giocato.

 

Fantacalcio: chi è l’inventore del gioco?

L’inventore del Fantacalcio si chiama Riccardo Albini ed è un giornalista milanese appassionato di calcio, giochi e tecnologie. Classe 1953, tifoso milanista, da giovane è spesso in viaggio per i suoi impegni di lavoro e negli Stati Uniti viene a contatto con i primi video e fantasy game. Nel 1982, attivo a Milano, fonda la storica rivista Videogiochi, redatta dallo Studio Vit ed edita dal gruppo Jackson. È un giornale innovativo per i contenuti e le modalità di condivisione che permettono ad una comunità di lettori sempre più ampia di dialogare e conoscersi con le lettere alla redazione. Videogiochi chiude nel 1986, ma Albini lancia altre riviste entrate nella storia come Zzap! e K – Guida al divertimento elettronico, quest’ultima per l’editore francese Glénat e passata dal 1994 al gruppo RCS. Negli anni successivi arrivano Game Power e PCZeta.

Nel 1984 il visionario giornalista milanese si trova a Chicago per il CES, la fiera internazionale dedicata alla tecnologia, e compra un libro sul fantasy football, un gioco nato negli States agli inizi degli anni Sessanta che trasforma i partecipanti in manager di una propria squadra di football americano e di baseball. L’idea è tanto semplice quanto geniale: organizzare e gestire una rosa virtuale formata da giocatori reali, scelti fra quelli della NFL e della MLB. È il 1988 quando Albini, insieme ad Alberto Rossetti (socio con lui nell’avventura Studio Vit) e Diego Antonelli, elabora il primo rudimentale regolamento adattato al contesto europeo. Insieme a sette amici sperimenta il gioco in occasione degli Europei di calcio, quelli in Germania vinti dall’Olanda di Koeman, Rijkaard, Gullit e Van Basten.

 

Riccardo Albini, dal fantasy football al Fanta

Il 9 ottobre 1988 comincia la Serie A 1988-1989 e con il campionato nasce ufficialmente anche la prima lega di Fantacalcio. L’asta (più una specie di draft, ricorda Albini) si tiene al bar Goccia d’oro di via Ausonio a Milano: il calciatore più pagato è Maradona per 99 crediti su 270. Ma l’intuizione successiva è ancora più illuminante: nel 1990, poco dopo i Mondiali in Italia, il giornalista pubblica il libro Serie A – Il gioco più bello del mondo, dopo il calcio, il primo di una serie in cui inventa una sorta di social network ante-litteram. Il giornalista inserisce nelle copie dei moduli da compilare per avere la propria lega inserita nell’albo nazionale con tutte le classifiche finali. Albini sfrutta la rete di distribuzione già in piedi nelle edicole per le sue riviste di videogame e presto arriva pure nelle librerie grazie all’interesse di Feltrinelli.

Nel 1994 il gioco da lui lanciato raggiunge la popolarità in tutta Italia grazie alla collaborazione con La Gazzetta dello Sport e al format Fantacalcio a gran premio. Gli iscritti al primo fantacampionato sono 70mila: una cifra inaspettata. Poco dopo, però, Albini passa la mano: è il 2000 quando chiude la collaborazione con il quotidiano di via Rizzoli e vende prima il 70% e poi la totalità delle quote dello Studio Vit, la sua società, a Kataweb del gruppo L’Espresso. A quel punto la Rosea prosegue il gioco ribattezzandolo prima Magic Cup e poi Fantacampionato, stabilendo in questo modo la liberalizzazione del Fantacalcio. Nonostante la concorrenza spietata di piattaforme di e-football come Football Players Exchange e Sorare, il Fantacalcio tradizionale rimane ancora il fantasy game più amato e praticato, almeno in Italia.

 

Cosa fa oggi l’inventore del Fantacalcio

Superati i 70 anni, Riccardo Albini non smette di stupire. Nel 2004 importa dal Giappone il sudoku e lo fa diventare una mania che nel giro di pochi mesi conquista milioni di persone. Un effetto simile a quello suscitato nel mondo anglosassone: inglesi e statunitensi sono i primi a perderci la testa. Non contento, Albini diventa editore del mensile Logic Art, l’unica rivista in Italia dedicata alle immagini logiche e la prima ad aver pubblicato proprio i sudoku. Rompicapo nati sempre in Giappone, le immagini logiche sono un’evoluzione dei cruciverba: crucipixel, pixelink, mosaici, polipix, rotopixel, labirinti, codici da decifrare e disegni da completare. La nuova frontiera di Albini è l’enigmistica del terzo millennio.

Logic Art è venduta ogni mese in abbonamento da Picomax, società che gestisce venti testate (di logica, enigmistica e matematica) con 900mila copie spedite all’anno. Il primo amore, però, non si scorda mai: nel 2020, per festeggiare i trent’anni del Fantacalcio, Albini e Rossetti presentano ilFantacalcista, un podcast (temporaneamente arenato) di conversazioni sul Fanta con ricordi e aneddoti di ospiti speciali come Gino e Michele (autori della prefazione alla prima edizione di Serie A) e Paolo Condò. Oggi il Fantacalcio è un marchio di proprietà, registrato nel 2017 dalla società napoletana Quadronica, titolare della piattaforma Fantacalcio.it che collabora con la Lega di Serie A e contribuisce alla audience di Sky Sport. Alle Gazzetta resta il Fantacampionato, che mette in palio per il vincitore o la vincitrice una Mazda MX-5 Homura.

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