Buono Fruttifero 3×2 sempre più amati dai piccoli risparmiatori italiani: il risparmio gestito di Poste Italiane ha riscosso negli ultimi anni sempre più sottoscrizioni, soprattutto nei mesi scorsi a seguito della decisione della Bce di aumentare i tassi di interesse. Oggi, però, nonostante la fase di privatizzazione del gruppo e i tagli operati dalla Banca centrale, i buoni fruttiferi postali continuano a convincere i piccoli risparmiatori italiani anche se è innegabile che la decisione della BCE ha portato impatti nei sistemi economici europei.
Se sul versante dei mutui l’impatto è stato positivo, la stessa cosa non si può dire per il settore del risparmio e degli investimenti. Infatti, al momento si registrano tassi sui depositi del 3,25%, tassi di rifinanziamento al 3,40% e infine il tasso sui prestiti marginali al 3,65%.
Proprio a seguito di tali tagli, Poste Italiane ha deciso di operare delle modifiche delle condizioni contrattuali, soprattutto del Buono 3×2, andando a ritoccare alcune aspetti particolari. Scopriamo insieme tutti i ritocchi apportati dal gruppo italiano.
Buono Fruttifero 3×2, come cambiano le condizioni
I Buoni fruttiferi postali, sin dalla loro nascita sono sempre stati utilizzati dagli italiani. Negli ultimi anni più che mai sono tornati competitivi anche grazie alla politica di aumenti dei tassi di interesse adottati da Poste Italiane.
Tanti in questi anni gli strumenti posti in essere dal gruppo: tra i più sottoscritti c’è senza dubbio il Buono fruttifero di Poste Italiane 3×2 con tassi crescenti e con una durata massima di 6 anni.
Si tratta di un buono a media scadenza i cui interessi scattano dopo i primi tre anni. Rispetto alle scorse emissioni però tale buono ha subito delle modifiche contrattuali: nel dettaglio, i rendimenti sono cambiati. Questo perché la politica di taglio dei tassi di interesse adottata dalla BCE ha impattato anche su tali prodotti di risparmio.
I tassi di riferimento, infatti sono iniziati a calare in maniera notevole.
Tale riduzione si evidenzia soprattutto nel buono 3X2: il buono in questione, dal 5 ottobre ha subito modifiche notevoli per come evidenzia il Foglio Illustrativo. Per la serie TF106A241011 il rendimento annuo a scadenza è sceso all’1,75%. Un calo notevole se rapportate alle precedenti emissioni.
La serie precedente offriva alla scadenza un tasso pari al 2% anche se il picco del rendimento al 3% si è avuto con la serie TF106A231005 che è stata disponibile dal 5 ottobre 2023 fino al 27 dicembre 2023.
Rendimenti diversi rispetto all’emissione di febbraio 2024
Lo abbiamo appena detto, rispetto alle serie precedenti il Buono fruttifero 3×2 offre rendimenti più bassi: al momento il tasso offerto è dell’1,25% nel primo triennio, mentre il rendimento sale poi al 1,75% alla scadenza naturale, cioè al sesto anno.
Non ci sono però ulteriori modifiche al buono fruttifero postale: il valore di rimborso sale a partire dal 3° anno. Alla scadenza si aggiungono gli interessi nominali maturati al netto di eventuali oneri.
Se si sottoscrive tale buono oggi per un valore di 5.000 euro alla scadenza naturale del titolo il guadagno sarà di 5.479,95 euro. Dopo i primi tre anni, invece, il valore di rimborso sarà pari a 5.166,12 euro.
Nell’emissione di febbraio del Buono 3×2 però, investendo la stessa cifra cioè 5.000 euro, alla scadenza naturale il valore di rimborso era pari 5.624,86 euro. Questo perché il tasso applicato alla scadenza era del 2,25%. E’ rimasto invece invariato il tasso intermedio fermo all’1,25%.
Conviene ancora investire in Buoni?
La domanda ora sorge spontanea, conviene ancora investire nei buoni Fruttiferi postali dopo l’ultimo taglio dei tassi di interesse operato dalla BCE?
Certamente, per come abbiamo visto, i rendimenti sono calati ed è palese ma non vi è dubbio che è più redditizio investire in tali strumenti piuttosto che tenere i soldi fermi sui tradizionali conti correnti con rendimenti pari a zero.
I Buoni, dunque, rappresentano un prodotto sicuro e pertanto una valida alternativa per coloro che hanno un basso profilo di rischio.
