Bitcoin sta per completare uno dei migliori settembre della sua storia. Finora in questo mese ha guadagnato oltre l’11%, con la quotazione attestatasi a 65.700 dollari. Nell’ultimo decennio invece, a settembre – mese tradizionalmente poco favorevole agli asset rischiosi – ha perso in media il 5,9%.
A dar forza alla principale criptovaluta in questo periodo è l’allentamento monetario di alcune tra le più grandi Banche centrali del mondo. La Federal Reserve ha effettuato un maxi-taglio dei tassi di interesse di mezzo punto percentuale nell’ultima riunione, creando le basi per una politica di accomodamento aggressiva. La Banca centrale europea ha tagliato solo di 25 punti base i tassi, ma le notizie preoccupanti che arrivano sul fronte macroeconomico hanno indotto gli investitori a stimare altri 150 punti base di tagli entro la prima metà del 2025. La People’s Bank of China invece ha messo in piedi un grande piano di stimoli monetari, tra cui la riduzione dei tassi sui prestiti e sui mutui ipotecari.
Rendimenti più bassi sul mercato spostano l’attenzione degli investitori verso le attività con maggiore grado di rischio, tra le quali figurano Bitcoin e le altre criptovalute. “La correlazione di Bitcoin con la politica monetaria continua a essere più alta verso la Fed. Ma anche l’allentamento delle altre Banche centrali aiuta”, ha affermato Sean McNulty, direttore del trading presso il fornitore di liquidità Arbelos Markets.
Bitcoin: prossimo obiettivo il record storico
Le quotazioni di Bitcoin ancora si trovano distanti dal record storico di 73.740 dollari di marzo 2024. Un livello, questo, che fino a qualche anno fa poteva essere raggiunto in pochi giorni, ma oggi, con la volatilità in diminuzione, richiede una tempistica maggiore per essere centrato.
Secondo Caroline Mauron, co-fondatrice di Orbit Markets, un fornitore di liquidità per il trading di derivati su asset digitali, il livello di 65.000 dollari potrebbe essere insidioso nelle prossime ore, poiché oggi vi è la scadenza di un gran numero di contratti di opzione. In una nota, l’exchange di criptovalute Kraken, ha affermato che se non verrà superata in modo decisivo l’area di 65.000 dollari, ci potrebbe essere un periodo di debolezza per Bitcoin.
Altri analisti sottolineano come, nei prossimi mesi, non sarà solo la politica monetaria a determinare le sorti degli asset digitali, ma entrerà in gioco il fattore elezioni presidenziali USA. Nei mesi successivi al voto sarà importante l’attuazione di normative americane che regolamentano in maniera definitiva il mondo delle criptovalute. Il Congresso ha effettuato finora una prima approvazione nel mese di maggio del FIT21, il disegno di legge che regolamenta per la prima volta le monete virtuali. Affinché ci sia un seguito però, potrebbe essere decisiva la formazione del prossimo Parlamento negli Stati Uniti, con i repubblicani, ad esempio, maggiormente propensi a una legislazione più favorevole.
