Per proteggersi dalla recessione negli Stati Uniti puntare su oro e azioni tech. È quanto hanno scritto in una nota gli strategist di JP Morgan, che sottolineano la valenza di questi asset come rifugio in un contesto di forti turbolenze. “La crisi bancaria degli Stati Uniti ha aumentato la domanda di oro come proxy per tassi reali più bassi e una copertura contro uno ‘scenario catastrofico’”, hanno riferito.
I mercati finanziari statunitensi sono stati scossi nei giorni recenti da un altro default nel sistema bancario. La First Republic Bank, in apnea da diverso tempo, è stata salvata in extremis dall’acquisizione di JP Morgan. Mentre un altro istituto pericolante, la PacWest Bancorp, ha affermato di essere alla ricerca di un offerente per rilevare l’azienda.
Nel frattempo la Federal Reserve ha alzato i tassi d’interesse di un altro quarto di punto, ma ha annunciato una pausa nelle strette, che potrebbe anche essere permanente. Oggi i dati sull’occupazione americana forniranno un quadro più completo per capire se l’economia USA si stia dirigendo ad ampie falcate verso una recessione, ormai ritenuta molto probabile dagli opinionisti. La contrazione dell’economia dirime verso rendimenti più bassi, che aprono le porte a oro e tecnologia.
Oro e azioni tech: perché possono crescere con una recessione
JP Morgan osserva come gli investitori istituzionali si siano riversati sull’oro aumentando l’esposizione negli ultimi tempi. Allo stesso modo, le azioni tecnologiche hanno ottenuto un sovrappeso nei portafogli azionari, avvicinandosi ai massimi del 2021.
La ragione per cui tassi più bassi attraggono gli investitori verso il metallo giallo riguarda il fatto che quest’ultimo è un asset non redditizio, di conseguenza diminuisce il costo opportunità di detenerlo in portafoglio. In altri termini, lo scorso anno gli operatori di mercato erano più titubanti a comprare oro, nonostante le turbolenze a livello economico e geopolitico, in quanto altre attività considerate porti sicuri come titoli di Stato americani e dollaro USA garantivano rendimenti molto alti. Con la discesa dei rendimenti, non si ha più la convenienza di prima a preferire questi asset all’oro, che conserva sempre il suo valore intrinseco anche nei contesti più difficili.
Per quel che riguarda le azioni tech, rendimenti più bassi abbassano l’onere che le aziende del settore sostengono sul denaro preso a prestito per finanziare gli investimenti nella tecnologia e nell’innovazione. Questo inevitabilmente favorisce le quotazioni dei titoli, che per giunta avranno una valutazione più alta se il loro valore è determinato dall’attualizzazione dei flussi reddituali futuri.
JP Morgan: sì a obbligazioni investment grade, no al dollaro USA
La nota di JP Morgan cita anche le obbligazioni societarie di alta qualità come tendenza degli investitori a inserirli in portafoglio, mentre si allontanano dai bond high yield. Questo perché ” le obbligazioni societarie di alta qualità hanno in genere una duration più elevata di circa 7-8 anni, circa il doppio rispetto alle obbligazioni societarie high yield”, hanno scritto gli esperti. Sul fronte valutario, gli investitori stanno andando corti sul dollaro USA, vista “la forte correlazione negativa tra le obbligazioni statunitensi e la performance del Dollar Index“.