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Tassi Fed: ecco due REITs che guadagnano dall'aumento

2025/02/18 3

L’aumento dei tassi d’interesse sul mercato da parte della Federal Reserve sta scavando un solco profondo nel sistema finanziario. Le banche traggono vantaggio dal margine d’intermediazione in quanto trasferiscono più rapidamente l’aumento ai tassi su mutui e finanziamenti rispetto a quelli sui depositi della clientela. Quindi, in teoria sarebbero più stimolate a concedere prestiti, se non fosse che oneri più elevati di finanziamento rischiano di innescare una recessione economica, alimentata dalla guerra Russia-Ucraina.

Di conseguenza, gli istituti di credito cominciano a essere molto riluttanti a concedere prestiti, dal momento che la rischiosità di avere crediti in sofferenza si è accresciuta. Secondo i dati raccolti dal Wall Street Journal, nel secondo trimestre 2022 le banche hanno ridotto, rispetto al primo trimestre, da 29 a 20,6 miliardi di dollari l’emissione di titoli garantiti da prestiti immobiliari. Questo la dice lunga sulla tendenza in corso, che potrebbe continuare visto che le prospettive nei prossimi mesi non sembrano essere rosee. La Fed, infatti, ha tutta l’intenzione di proseguire con l’inasprimento aggressivo della politica monetaria fino a quando l’inflazione non verrà domata.

 

Tassi Fed: ecco chi si avvantaggia dall’aumento

In un contesto molto delicato per il sistema bancario, vi sono delle opportunità che, a giudizio di Erig Hagen, analista di BTIG, potrebbero essere colte da alcuni REITs ipotecari commerciali come KKR Real Estate Finance Trust e Blackstone Mortgage Trust. I due istituti effettuano mutui ipotecari non bancari, con la differenza che rispetto agli istituti di credito tradizionali sono più “agili e flessibili”, sostiene Hagen.

Attualmente KKT ha circa 7,9 miliardi di dollari di asset in gestione, stando ai dati del 30 giugno, ripartiti nel seguente modo: 47% prestiti multifamiliari, 26% uffici e 11% industriali. Blackstone ha un portafoglio più ampio, con 26,5 miliardi di dollari in gestione alla fine del primo semestre, con le attività che riguardano: prestiti per uffici (41%), multifamiliari (25%) e ospitalità (19%).

Hagen reputa che KKR possa salire in Borsa fino a 21 dollari dai 19,62 dollari dell’ultima chiusura settimanale; mentre per Blackstone ha abbassato il target price da 35 a 32 dollari, comunque in aumento rispetto ai 29,15 dollari attuali. Il rendimento per ciascuno, compresi i dividendi, è di circa il 9% quest’anno, osserva l’esperto.

Tuttavia, l’analista di BTIG rileva che i due REITs potrebbero andare incontro ad alcuni ostacoli. Blackstore ad esempio corre il rischio dell’incertezza economica e politica in Europa, in particolare con riferimento alla crisi energetica. Infatti, circa un quarto del portafoglio prestiti della società è nella Regione.

Per quanto riguarda KKR, non vi è alcuna esposizione nel Vecchio Continente, ma il rischio è determinato da Amazon, che sta chiudendo o ritardando l’apertura di 49 strutture relative alle consegne negli Stati Uniti, per via del calo dello shopping online. Hagen sottolinea come il più grande prestito di portafoglio di KKR è un finanziamento di 381 milioni di dollari per una proprietà multifamiliare ad Arlington, in Virginia, sita dirimpetto al parco uffici HQ2 di Amazon. Mentre il secondo più grande concerne il finanziamento della costruzione di una delle nuove torri per uffici del gigante e-commerce a Bellevue, Washington.

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