Bitcoin è stato respinto nel suo tentativo di riagguantare il massimo storico di 73.798 dollari di marzo, scivolando sotto la soglia psicologica di 70.000 dollari. La ritirata della principale criptovaluta può essere spiegata con i risultati delle ultime scommesse su PredictIt, Polymarket e Kalshi che vedono Donald Trump perdere alcune posizioni nei confronti di Kamala Harris nella corsa alle presidenziali USA di martedì prossimo. Nelle ultime settimane, Bitcoin ha trovato slancio dalle aspettative che il leader repubblicano uscisse vittorioso dalle urne. L’asset digitale è considerato un Trump-trade in quanto il tycoon ha promesso di fare dell’America il centro mondiale delle criptovalute se venisse eletto per un nuovo mandato alla Casa Bianca. Harris invece è più contenuta e spinge per una regolamentazione del settore crittografico, benché la sua posizione sia lontana dal giro di vite attuato dall’amministrazione Biden durante i quattro anni di mandato.
Ora però c’è maggiore incertezza, anche in prospettiva del post-voto. “Mentre Bitcoin probabilmente cadrebbe se Harris vincesse le elezioni, la sua risposta a una presidenza Trump è più difficile da valutare”, ha scritto Ed Yardeni di Yardeni Research Inc. in una nota. “Bitcoin potrebbe continuare a salire o, visti i suoi guadagni da inizio anno, potrebbe scendere in un classico caso di ‘compra le voci, vendi le notizie\’”. Nel 2024 la madre di tutte le monete virtuali ha guadagnato finora circa due terzi del suo valore di mercato che aveva a inizio anno. Secondo Sean Farrell, responsabile della strategia sugli asset digitali presso Fundstrat Global Advisors LLC, “lo slancio in stallo e il potenziale derisking in vista delle elezioni di Trump potrebbero essere alla base del nuovo test di Bitcoin del livello dei 70.000 dollari”.
Bitcoin: la Fed e le trimestrali USA
In questo momento il prezzo di Bitcoin è condizionato anche da altri due fattori che hanno un peso specifico sull’andamento della criptovaluta: la Federal Reserve e le trimestrali USA.
La prossima settimana sarà particolarmente importante non solo perché si conoscerà il prossimo presidente degli Stati Uniti (a meno di incertezza su alcuni Stati che richiedono tempistiche risolutive più lunghe o di contestazioni di voto), ma anche per la riunione della Banca centrale americana. Gli investitori vogliono sapere se i dati rassicuranti sull’economia statunitense delle ultime settimane freneranno la Fed da un allentamento aggressivo della sua politica monetaria.
Il mercato non scommette più in un maxi-taglio di mezzo punto percentuale dei tassi come quello attuato a settembre, ma è incerto su quanti colpi d’ascia ci saranno nelle ultime due riunioni rimaste prima della chiusura del 2024. I leader dei maggiori gruppi finanziari del mondo si sono espressi chiaramente in occasione della conferenza Future Investment Initiative, l’associazione senza scopo di lucro gestita dal PIF, il fondo sovrano dell’Arabia Saudita. Nessuno si aspetta due tagli di un quarto di punto ciascuno. Una Fed meno aggressiva sul fronte dei tagli ai tassi potrebbe contrastare il rally di Bitcoin. La criptovaluta infatti, essendo un’attività rischiosa, si trova maggiormente a suo agio in un ambiente in cui i tassi di interesse sono bassi.
Per quanto concerne le trimestrali USA, gli investitori non sono rimasti del tutto soddisfatti dai conti delle Big Tech finora. Alcune società come Microsoft, Meta Platforms e Apple hanno lasciato un po’ di amaro in bocca, per svariate ragioni, nonostante numeri in gran parte migliori delle attese. Di conseguenza, il mercato ha preso a vendere le loro azioni in Borsa. Perché questo è importante per Bitcoin? L’asset digitale ha mostrato negli ultimi anni una correlazione impressionante con altre attività volatili come le azioni delle Big Tech. Ciò significa che un calo delle quotazioni di queste ultime rischia di avere un impatto anche nel prezzo di Bitcoin.