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BRICS Coin: cos'è, come funziona e quando parte la valuta digitale dei Paesi emergenti – BorsaNews24

2025/02/18 2

Kazan 2024, il sedicesimo vertice dei BRICS, è stato salutato da più parti come la Bretton Woods degli anni Duemila. Il summit del Global South ha segnato l’inizio ufficiale di nuove strutture finanziare ed economiche come la piattaforma di pagamenti transfrontalieri BRICS Bridge e il sistema multivaluta basato su blockchain BRICS Pay, ai quali potrebbe aggiungersi presto la valuta digitale BRICS Coin. Quest’ultima soluzione rappresenta un’opportunità di investimento strategica nel mondo multipolare di oggi e in particolare all’interno del panorama in continua evoluzione della finanza globale.

 

Cos’è BRICS Coin e come funzionerà

Spinta dall’azione congiunta e dallo sviluppo collaborativo di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, BRICS Coin vuole essere la moneta digitale comune del club delle nazioni emergenti del Sud globale. L’obiettivo di questa criptovaluta è migliorare la cooperazione economica tra i Paesi del gruppo, ridurre la dipendenza dai tradizionali sistemi globali basati sul dollaro statunitense e affermare la propria influenza e autonomia nel panorama monetario internazionale. Uno degli scopi principali della valuta digitale è infatti facilitare gli scambi commerciali transfrontalieri tra i Paesi membri, eliminando i cambi e riducendo i costi di transazione.

Non sono ancora stati diffusi dettagli specifici a riguardo, ma BRICS Coin dovrebbe funzionare come le più diffuse criptovalute e stablecoin, ma con alcune differenze significative. Le principali caratteristiche di BRICS Coin saranno la tecnologia blockchain (un sistema di contabilità decentralizzato e sicuro che garantisce trasparenza e tracciabilità delle transazioni) e la stabilità e la resistenza all’estrema volatilità delle crypto grazie alla potenza economica delle cinque nazioni di riferimento. Rimane da definire e sciogliere il nodo dell’integrazione della digital currency con le singole regolamentazioni e normative nazionali.

 

Quando parte la valuta digitale dei BRICS?

L’architettura e il lancio di un sistema di pagamento basato su crypto e blockchain per il commercio è un obiettivo cruciale per il futuro dei BRICS. È stato Anatoly Aksakov, il Presidente del Comitato della Duma russa sul mercato finanziario, a confermare l’avanzamento dei lavori su un asset digitale che prenderà il posto della valuta fiat nelle transazioni internazionali. La data di partenza del progetto non è ancora nota, ma il lancio potrebbe avvenire entro la fine del 2025 in concomitanza con quello di BRICS Pay. Per accelerare il percorso di de-dollarizzazione, tutto lascia pensare che il debutto avverrà nello stesso periodo dello strumento di pagamento in mobilità e di BRICS Bridge, la piattaforma ponte per le transazioni che servirà ad unire i diversi sistemi finanziari.

La New Development Bank (NDB), la Nuova Banca di Sviluppo guidata dall’ex premier brasiliana Dilma Rousseff, sarà probabilmente responsabile dell’emissione e della gestione. BRICS Coin dovrebbe essere una valuta digitale distinta da UNIT, il token decentralizzato differente da una criptovaluta e da una stablecoin, regolamentato a livello nazionale e basato su un paniere sottostante che contiene il 40% di oro e il 60% di valute locali, liberamente convertibili in oro. UNIT è un’unità di conto che ha lo scopo di promuovere il commercio tra le nazioni del gruppo e dribblare le problematiche legate a valute puramente fiat, come l’inflazione e la svalutazione.

Anton Siluanov, il ministro dell’Economia e delle Finanze russo, ha annunciato che la Russia è già al lavoro sulla connessione delle valute digitali delle banche centrali (CBDC) e sui gateway che regoleranno le attività di scambio. Va ricordato che con l’allargamento a BRICS+ (le new entry Arabia Saudita, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia ed Iran), il Global South rappresenta il 45,2% della popolazione mondiale, il 36,7% del PIL globale, il 39,3% della produzione industriale e il 60% di quella di idrocarburi. La Nuova Banca di Sviluppo ha finanziato 96 progetti in diversi settori (energia pulita ed efficienza energetica, tutela ambientale, acqua e servizi igienici, infrastrutture di trasporto e digitali) per un totale di 32,8 miliardi di dollari investiti. Nella prima metà del 2024, infine, gli scambi commerciali in valute nazionali tra Russia e Cina hanno già raggiunto i 186 miliardi di dollari.

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