Il boom dell’intelligenza artificiale generativa ha messo gli operatori dei servizi finanziari di fronte a un grande quesito: come potrà modificare il settore? Intanto, bisogna dire che l’AI (Artificial Intelligence) già oggi viene utilizzata per migliorare l’esperienza dei consumatori nell’ambito della finanza, attraverso i chatbot che troviamo nei siti internet di banche e istituzioni finanziarie. Tuttavia, le funzionalità sono basilari e sono incentrate su una serie di risposte predefinite che dà la macchina alle richieste che vengono avanzate dagli utenti. L’obiettivo invece è ben altro, ovvero quello di mettere nelle condizioni il sistema di gestire le esigenze dei clienti trovando una soluzione alle richieste più complesse.
Intelligenza artificiale: le applicazioni nei servizi finanziari
Sarà in grado l’intelligenza artificiale di giungere a questo risultato? I progressi sono graduali ma anche visibili. Ad esempio, nell’area di prestiti e mutui, i sistemi di automazione permettono di esaminare la documentazione in tempi rapidi e giungere a una valutazione accelerata in merito al fatto che il richiedente possa permettersi un finanziamento. In sostanza, i modelli AI elaborano una grande quantità di dati in tempi record, esaminando ad esempio la banca dalla quale proviene un estratto conto e la veridicità dello stesso, e in pochi attimi trasformano le informazioni in dati che il computer utilizza per prendere una decisione.
Un’altra applicazione riguarda ad esempio gli investimenti. I gestori patrimoniali utilizzano le informazioni fornite dall’intelligenza artificiale che si basano più che altro sulla storia e sulle statistiche, per scegliere riguardo i vari asset da inserire in portafoglio. Questi sono solo degli esempi, ma rendono l’idea di come avviene tutto il processo. Tuttavia, l’automazione non è completa al 100%, perché ancora le persone sono coinvolte nelle scelte che bisogna fare.
Vantaggi e rischi
Utilizzare l’intelligenza artificiale nel settore finanziario comporta una serie di vantaggi, primo tra tutti il risparmio di tempo. “Sono stato nell’AI per 15 anni: il tasso di innovazione è diventato così veloce”, osserva Guðmundur Kristjánsson, fondatore e amministratore delegato della fintech islandese Lucinity. “Gli strumenti stanno diventando più accessibili, in modo che una piccola azienda come la nostra possa raccoglierne i frutti”.
Un altro grande vantaggio deriva dalla capacità di combattere le frodi. All’inizio di questo mese, è stato presentato nel Regno Unito il Consumer Fraud Risk, un nuovo sistema AI che offre alle banche un punteggio individuale riguardo la probabilità che una transazione sulla rete Faster Paymentrs sia fraudolenta, basandosi su precedenti situazioni che hanno riguardato il riciclaggio di denaro. Secondo la banca TSB, che ha sperimentato il sistema, vi è la possibilità di ridurre i casi di frode del 20%, con un risparmio notevole di costi.
L’AI applicata ai servizi finanziari però presenta anche dei rischi, come quello di agevolare proprio il crimine finanziario. Alcuni evidenziano che i malintenzionati potrebbero sfruttare la nuova tecnologia generativa per rubare dati e denaro in maniera più efficace, attraverso l’utilizzo di e-mail e altri strumenti personali che vengono usati normalmente dagli utenti.