I dividendi sono uno stabilizzatore dei rendimenti di portafoglio e negli ultimi anni sono stati caratterizzati da un trend di crescita che si è interrotto solo nel 2020 a causa della pandemia. Negli anni successivi il trend è ripreso e proseguirà anche nel 2024. Nella dodicesima edizione del Dividend Study, gli analisti di AllianzGi hanno stimato le attese di distribuzione degli utili nel 2024 per le società quotate europee.
“Le prospettive rimangono favorevoli. Si prevede infatti una crescita delle distribuzioni sia quest’anno che nel prossimo” ha sottolineato Jörg de Vries-Hippen, responsabile degli investimenti azionari Europa di AllianzGI mentre Grant Cheng, portfolio manager Dividends ritiene che gli aumenti maggiori si avranno nel settore finanziario e in quello dei beni di consumo discrezionali.
53 miliardi di dividendi in più in due anni
Le società europee continueranno a essere generose nel 2024 e nel 2025, aumentando il monte dividendi complessivo da 407 miliardi di euro distribuiti nel 2023 a 433 miliardi quest’anno e a 460 nel 2025. Rispetto al 2023 AllianzGI prevede un aumento complessivo dei dividendi del 13%.
In termini di dividend yield, ossia il rapporto tra i dividendi distribuiti da una società e la quotazione della sua azione in Borsa, le società dell’indice MSCI Europe dovrebbero registrare un aumento dal 3,47% del 2023 al 3,67% nel 2024.
I rendimenti migliori si possono spuntare sulle azioni italiane. Nel 2023 hanno avuto un dividend yield del 5,43% e quest’anno AllianzGI prevede un aumento al 5,63%, complice la sottovalutazione che negli anni passati ha subito la Borsa Italiana rispetto ad altri mercati azionari. Al di fuori dell’area dell’euro le società più generose sono quelle norvegesi che hanno offerto rendimenti al 7,2% nel 2023. Il loro dividend yield è però previsto scendere al 6,4% nel 2024.

L’effetto stabilizzazione
Oltre a fornire le stime sui dividendi 2024 e 2025, il Dividend Study di AllianzGI analizza l’effetto delle distribuzioni sui portafogli azionari.
“In passato i dividendi hanno fornito un contributo di rilievo al rendimento totale degli investimenti azionari – spiega Hans-Jorg Naumer, responsabile globale Capital Markets & Thematic Research -. Hanno anche evidenziato un andamento più regolare rispetto agli utili aziendali, dal che si può concludere che le società di solito si attengono alla propria politica sui dividendi dopo averla stabilita e tendono a incrementare le distribuzioni anziché ridurle, anche qualora gli utili mostrino un andamento più debole”.
I dividendi conferiscono pertanto stabilità ai portafogli e il 2024, con un’economia in rallentamento e utili che potrebbero contrarsi, potrebbe fornire una conferma. Secondo il Dividend Study, titolato non a caso “Stability in an era of disruption”, in Europa le distribuzioni di dividendi al 2,51% tra il 2019 e il 2023 hanno rappresentato quasi metà della performance totale dell’azionario (+5,13%). Nel quinquennio precedente, dal 2014 al 2018, i dividendi hanno restituito una performance del 2,75% contro il 2,96% di rendimento complessivo del mercato azionario.
Allargando l’orizzonte temporale statistico agli ultimi 40 anni, il 36% del rendimento totale annualizzato dell’indice MSCI Europe è stato dovuto dai dividendi. La percentuale scende al 222% per l’MSCI North America mentre per l’MSCI Pacific si attesta al 41%. “Gli utili aziendali sono più stabili dei corsi azionari, i dividendi sono più stabili degli utili aziendali” conclude Naumer.
