Il 2024 si presenta come un anno di sfide e opportunità e gli investitori saranno chiamati a valutare attentamente le dinamiche globali, sia economiche che geopolitiche e ad adattare di conseguenza i propri investimenti. Ecco perché ricorrere a una gestione attiva che punti alla qualità nei portafogli sarà più vantaggioso rispetto a scelte più statiche. La ricerca della qualità è l’obiettivo che si propongono Gianni Piazzoli, direttore degli investimenti Wealth Management Italy di Vontobel, e Mario Montagnani, senior investment strategist di Vontobel.
Un compito difficile in un anno che si profila cruciale sul fronte delle scadenze elettorali e delle dinamiche geopolitiche, con conflitti in corso in diverse regioni del mondo. “Almeno è ritornata la tradizionale correlazione negativa tra l’asset class obbligazionaria e azionaria a facilitarci, dopo il 2022 nel quale era completamente sparita. Questo fenomeno gioca un ruolo chiave nella costruzione di un portafoglio globale resiliente” ha commentato Piazzoli.
I 3 temi dominanti del 2024
Le scelte di investimento dei due strategist di Vontobel WM vengono fatte sulla base di uno scenario di base che ha individuato tre grandi temi dominanti nell’anno in corso:
- L’inflazione;
- Il comportamento delle Banche centrali;
- L’impatto delle misure restrittive in termini di crescita economica.
L’inflazione continuerà a decelerare secondo Mario Montagnani e ciò aprirà la porta a una svolta da parte delle Banche centrali. Il taglio dei tassi di interesse potrebbe arrivare nel primo trimestre dell’anno o all’inizio del secondo, quindi abbastanza presto rispetto alle previsioni di altri asset manager e soprattutto rispetto a quanto sembra emergere dalle parole dei Banchieri centrali. Per quanto riguarda l’ultimo punto, per Montagnani la recessione è stata ampiamente anticipata dai mercati e questo contribuirà a renderla “facilmente digeribile”.
“Le Banche centrali sono già entrate in uno scenario di stop al rialzo dei tassi di interesse – ha spiegato il senior investment strategist di Vontobel -. Storicamente il taglio dei tassi avviene circa 8 mesi dopo il primo stop, avvenuto per la Federal Reserve a luglio 2023. Questo ci porta a prevedere il primo taglio nel mese di marzo o al più tardi all’inizio del secondo trimestre”.
Sulla recessione “digeribile”, Montagnani ha messo sul piatto della bilancia alcuni elementi in grado di attutirla, sebbene stiano perdendo di intensità: la solidità del mercato del lavoro, il processo di reshoring che proseguirà, i risparmi accumulati durante il Covid.
Investimenti, le indicazioni di Vontobel WM
Le stime sull’evoluzione di questi tre fattori – recessione posticipata e digeribile, inflazione in riduzione e taglio dei tassi delle Banche centrali – fa preferire agli esperti di Vontobel WM un posizionamento dinamico degli investimenti con preferenza per la qualità.
Secondo Montagnani non è il caso di abbandonare l’azionario, nonostante le quotazioni elevate raggiunte in alcuni mercati. Al contrario, ci sono argomenti a favore di un sovrappeso per le azioni. In primo luogo “la pausa nel rialzo dei tassi di interesse, così come il loro taglio atteso, sono fattori positivi”. Tuttavia il sovrappeso dovrà essere “ragionato” in termini di qualità in considerazione dell’arrivo di una recessione. “Storicamente – ha aggiunto Montagnani – le recessioni arrivano tra 12 e 14 mesi dopo che le Banche centrali hanno smesso di alzare i tassi di interesse”. Ciò porta il calendario della recessione ai mesi estivi.
Sarà comunque una recessione “digeribile” ha ribadito lo strategist che ha poi aggiunto che i margini aziendali a 3-6 mesi saranno supportati dalla riduzione dell’inflazione sui fattori produttivi più rapida di quella dei prezzi di vendita. L’approccio difensivo di Montagnani viene poi declinato a favore di due aree geografiche “sede di molte aziende redditizie”: Svizzera e Stati Uniti. Anche il Giappone “la sorpresa del 2023” può fare bene nel 2024 nonostante il rally già compiuto dal Nikkei, spinto dalla nutrita presenza di società tecnologiche e del settore automotive.
Infine, per Montagnani due elementi protettivi di portafoglio si declinano in una presenza obbligazionaria di titoli di Stato USA “capaci di guadagnare in uno scenario positivo più di quanto potrebbero perdere in uno negativo” e di oro che sarà favorito, oltre che dalle tensioni geopolitiche, dal calo dei rendimenti e dal calo del dollaro USA.