In un contesto economico globale caratterizzato da incertezze e volatilità, il metallo giallo continua a essere un rifugio sicuro per gli investitori. La quotazione dell’oro ha raggiunto un nuovo massimo storico a 2.531 dollari l’oncia lo scorso 20 agosto. Oggi si riavvicina a quel livello, scambiando all’apertura di Wall Street intorno ai 2.524 dollari. Nelle ultime due sedute a spingere l’oro sono stati:
- l’indebolimento del dollaro in prospettiva dell’avvio del taglio dei tassi di interesse da parte della Fed;
- lo scambio di attacchi tra Hezbollah e Israele che hanno riportato ai massimi livelli la tensione in Medio Oriente.
“Se consideriamo la situazione attuale, ci rendiamo conto che stiamo assistendo a un ciclo di allentamento coincidente da parte di molte delle principali Banche centrali. Questo sviluppo è altamente costruttivo per l’oro, perché riduce il costo relativo del possesso di oro per gli investitori” aggiunge Peter Kinsella, responsabile globale delle strategie Forex di Union Bancaire Privée.
Secondo lo strategist, il contesto macroeconomico attuale favorisce il metallo prezioso anche in virtù dell’indebolimento del dollaro. Il biglietto verde ha perso terreno nelle ultime settimane nell’attesa, poi confermata, che il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, annunciasse l’avvio di un rilassamento della politica monetaria restrittiva a settembre. Powell ha soddisfatto pienamente le attese provocando una discesa del US dollar index.
Nei mesi di luglio e agosto l’indice è passato da 105,49 a 100,88, ma per Kinsella la discesa potrebbe non essere finita: “Il dollaro statunitense scambia ancora a livelli piuttosto elevati rispetto agli spread dei tassi, il che suggerisce che il mercato dei tassi ha prezzato le nuove prospettive in misura maggiore rispetto al mercato valutario. Ne consegue che l’USD può indebolirsi ulteriormente rispetto ai livelli attuali”.
Gli appuntamenti di settembre per l’oro
Da qui a fine anno, le prospettive per le quotazioni dell’oro saranno influenzate da diversi fattori. Peter Kinsella ha individuato un calendario di appuntamenti che nel corso del mese di settembre potrebbero influenzare l’andamento del metallo prezioso:
- 4 settembre 2024, riunione della Bank of Canada: si prevede un taglio dei tassi di almeno 25 punti base, con il rischio di un taglio più ampio di 50 punti base;
- 10 settembre 2024, dibattito presidenziale: il primo dibattito per le elezioni presidenziali USA tra Donald Trump e Kamala Harris;
- 12 settembre 2024, riunione della BCE: probabile taglio dei tassi di 25 punti base, giustificato dai dati sulla crescita e sull’inflazione nell’eurozona;
- 18 settembre 2024, riunione della Fed: probabile taglio dei tassi di interesse di almeno 25 punti base, con la possibilità di un taglio di 50 punti base;
- 19 settembre 2024, riunione della Bank of England: possibilità di un taglio dei tassi di interesse, nonostante la previsione di una posizione in attesa;
- 26 settembre 2024, riunione della Banca nazionale svizzera: previsto taglio dei tassi di 25 punti base.