Tra meno di un mese gli USA vivranno l’evento più atteso dell’anno, l’elezione del prossimo presidente. Al momento regna l’incertezza più assoluta sul possibile esito del voto. Da quanto risulta nei sondaggi, tra i candidati non c’è un distacco importante. Sapere ora come gestire il proprio portafoglio di investimenti può essere quindi un esercizio molto arduo da mettere in pratica, anche in considerazione del fatto che ogni vantaggio per i mercati finanziari determinato dalla vittoria di Donald Trump o di Kamala Harris ha il suo rovescio della medaglia.
Tendenzialmente i mercati azionari preferiscono il leader repubblicano per le attese di tassazione più leggera verso le società. Tuttavia, la politica trumpiana di imposizione di dazi pesanti sulle importazioni rischia di creare tensioni commerciali indesiderate, mentre l’espansionismo fiscale potrebbe generare un pericoloso allargamento del deficit federale. Allo stesso modo, la politica internazionale più conciliante di Kamala Harris e l’approccio più sobrio nell’espandere il deficit potrebbero non bastare per ottenere il gradimento del mercato a fronte di tasse più elevate sulle società e sulle plusvalenze finanziarie.
Investimenti: i suggerimenti di Morningstar
I mercati non amano l’incertezza e, con una situazione che verosimilmente si definirà solo dopo il voto di novembre, la volatilità fino ad allora sarà presumibilmente elevata. Come difendersi? Gli analisti di Morningstar consigliano tre mosse per proteggere il portafoglio. La prima è quella di assicurarsi un cuscinetto di liquidità. Per evitare di dover liquidare posizioni finanziarie – magari durante un calo dei mercati – per far fronte a spese impreviste, è consigliabile mantenere un certo livello di liquidità e verificare la presenza di eventuali esborsi programmabili.
Ciò è particolarmente importante per chi sta per andare in pensione, in quanto spese impreviste come rifare il tetto dell’abitazione, riparare l’auto o altre spese mediche o veterinarie possono diventare più pesanti quando non si lavora più. La seconda mossa consiste nel ricontrollare la diversificazione degli investimenti. Gli analisti della società di ricerca e analisi consigliano di verificare se il portafoglio è troppo appesantito di titoli azionari, se è troppo concentrato sulle aziende nazionali e se abbia una predominanza di azioni growth. Nel caso in cui esistano queste situazioni, Morningstar suggerisce di modificare la strategia effettuando un ribilanciamento.
La terza mossa è quella di convertire alcuni asset IRA tradizionali in asset Roth IRA. Un Roth IRA è un particolare conto pensionistico individuale dove si pagano le tasse sui contributi, ma tutti i prelievi futuri sono esentasse. Quindi per l’anno di attivazione non ci sono benefici fiscali, ma i contributi e i guadagni possono crescere esentasse ed essere ritirati senza pagare imposte o penalità dopo i 59 anni e mezzo, a patto che il conto sia stato aperto per almeno 5 anni. Perché fare subito questo passaggio? Morningstar osserva che i tagli fiscali avviati da Trump nel 2017 scadranno nel 2025, a meno di un’estensione da parte della prossima amministrazione. Ciò significa che a partire dal 2026 le famiglie americane potrebbero dover sborsare di più. Quindi è meglio pagare le tasse ora, in contesto di aliquote fiscali ragionevolmente basse, piuttosto che farlo in un secondo momento in un clima fiscale ancora tutto da determinare e probabilmente sfavorevole, sottolineano gli analisti.