Le azioni Nvidia sono ancora sottovalutate. Sembra un’affermazione arrischiata quella di Ian Simm – amministratore delegato del gestore patrimoniale londinese da 50 miliardi di dollari Impax Asset management – dopo che il più grande produttore al mondo di chip è cresciuto di 7 volte a Wall Street da inizio 2023. Nvidia oggi ha una capitalizzazione di mercato di 3.250 miliardi di dollari, avendo recuperato gran parte dei quasi 1.000 miliardi persi durante la correzione di quest’anno. Simm pensa che ancora il mercato non stia ancora valutando correttamente il valore dell’azienda, se si tiene conto di come il boom dell’intelligenza artificiale dovrebbe guidare la domanda dei suoi chip di fascia alta.
Investire in Nvidia, tra l’altro, ha senso anche sotto il profilo climatico, in quanto il colosso di Santa Clara sviluppa modelli più efficienti per l’ambiente in un contesto in cui la domanda di energia continua ad aumentare, ha osservato l’esperto. Ad esempio, dieci anni fa il processo per sviluppare il software GPT-4 di OpenAI avrebbe richiesto 5.500 gigawatt di potenza; ora, i chip Blackwell di Nvidia impiegano appena 3 gigawatt. “La capacità di Nvidia di offrire risparmi energetici la rende ancora più preziosa”, ha affermato Simm.
A tutto ciò si aggiunge il fatto che “l’atterraggio morbido negli Stati Uniti sembra sempre più probabile, il che sta contribuendo a ripristinare la fiducia”, ha detto Simm. Con “il costo del capitale in calo e la fiducia dei consumatori che si sta stabilizzando, l’azionario sembra più attraente”, ha aggiunto.
Un errore di valutazione
Simm ha ammesso comunque di aver fatto un errore di valutazione su Nvidia. Mentre il rally delle azioni Nvidia era incontenibile, Impax stava concentrando la sua strategia di portafoglio sugli investimenti verdi. Ma negli ultimi due anni, con l’aumento dei tassi di interesse, la crisi energetica e l’ascesa dei Magnifici Sette, tale strategia si è rivelata perdente accrescendo il rimpianto di aver perso il treno su Nvidia. “Abbiamo semplicemente sottovalutato il potenziale di mercato del loro prodotto. Stavamo cercando di entrare ma le azioni erano costose”, ha detto Simm. Fino a quando non è arrivata la svendita a un certo punto del 2024. A quel punto Impax ha cominciato a costruire una partecipazione. A giugno ha più che triplicato la quota nella società a 4,9 milioni di azioni da 1,4 milioni della fine del primo trimestre.
Le azioni Impax sono scese di quasi il 30% quest’anno, registrando una perdita tripla rispetto a quella dell’indice S&P Global Clean Energy. Nello stesso periodo, l’indice generale S&P 500 è cresciuto di oltre 20 punti percentuali. La gestione del portafoglio di azioni nell’anno fiscale conclusosi il 30 settembre non è stata particolarmente brillante. I guadagni nelle azioni quotate sono risultati di 5,3 miliardi di sterline, ma con 5,8 miliardi di sterline di deflussi netti.
Simm ha affermato che l’asset manager ha fatto tesoro degli errori commessi negli ultimi anni e ora si sta concentrando maggiormente sulle Big Tech alla ricerca di rendimenti maggiori. “Francamente, negli ultimi due anni abbiamo sottoperformato nelle nostre strategie principali perché siamo cresciuti a un prezzo ragionevole, stando lontani dallo slancio e dal clamore intorno agli investimenti tecnologici a mega-capitalizzazione”, ha detto.
Azioni Nvidia: per Mizuho arriveranno a 140 dollari
Attestati di stima sulle azioni Nvidia sono arrivate in settimana anche dagli analisti di Mizuho Financial Group, che vedono le quotazioni a 140 dollari (nell’ultima seduta hanno chiuso a 132,65 dollari). In una nota di ieri, gli esperti della banca giapponese hanno osservato come la società californiana abbia una quota di mercato di circa il 95% nei chip di addestramento e di inferenza AI (Artificial Intelligence) per applicazioni data center. “Vediamo Nvidia rimanere il leader” in questo settore, hanno scritto.
Nel secondo trimestre fiscale, Nvidia ha riportato ricavi e utili più che raddoppiati su base annua, oltre a fornire una guidance più forte del previsto per il trimestre in corso. L’azienda ha inoltre dichiarato che stima di incassare diversi miliardi di dollari dal suo nuovo chip Blackwell AI e che la domanda per il suo chip Hopper è talmente alta che le spedizioni aumenteranno nei prossimi due trimestri. Tuttavia, gli analisti di Mizuho avvertono di alcuni rischi sulle azioni determinati dalla potenziale escalation delle restrizioni USA all’esportazione verso la Cina, dalle tensioni geopolitiche su Taiwan e dal calo significativo della spesa per i server AI.