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La BCE taglia i tassi di interesse, ora più attenzione alla crescita – BorsaNews24

2025/02/18 2

La BCE ha tagliato i tassi di interesse in eurozona dello 0,25%, riducendoli al 3,25% dal 3,50%. Una “non notizia”, visto che la riduzione era attesa e scontata dai mercati da almeno un paio di settimane. Eppure le Borse europee hanno reagito accelerando al rialzo. Perché, in effetti, qualcosa è cambiato. L’intervento della Banca centrale europea, il terzo consecutivo, si inserisce in un quadro di persistente debolezza economica dell’eurozona e di inflazione in frenata. Anzi, in riduzione. Proprio stamattina, prima della riunione, il dato sui prezzi al consumo relativo al mese di settembre ha segnato un decremento dello 0,1% su base mensile, in linea con le attese degli analisti e contro lo 0,1% di agosto. Su base annua, invece, l’inflazione si è attestata all’1,7%, sotto le stime di consensus a +1,8% e sensibilmente distante dal +2,2% di agosto. Anche il dato core annuale, più restio nei mesi passati a scendere, ha registrato un calo dal 2% all’1,6%.

 

La BCE cambia il focus, ora guarda alla crescita

La BCE sembra aver colto questo passaggio è i toni usati dalla presidente Christine Lagarde in conferenza stampa sembrano indicare una maggiore rilassatezza sul tema inflazione. “Le informazioni più recenti sull’inflazione indicano che il processo disinflazionistico è ben avviato – ha affermato – spinto dalle sorprese al ribasso degli indicatori di attività economica”.

Il focus appare più spostato verso la crescita che verso l’inflazione rispetto alla riunione precedente. Questo trasferimento di attenzione è la vera novità della riunione odierna della BCE, anche se la stessa Lagarde ha poi precisato di attendersi “un aumento dell’inflazione nei prossimi mesi prima di una frenata che permetterà di raggiungere l’obiettivo nel corso del 2025”.

 

I commenti degli analisti sul taglio dei tassi di interesse

“Il linguaggio utilizzato nella dichiarazione è stato più equilibrato di quanto i mercati si aspettassero” commenta Tomasz Wiedalek, capoeconomista europeo di T.Rowe Price, secondo il quale la BCE da un lato riconosce che la “crescita è più debole” ma dall’altro afferma che l’inflazione interna “rimane alta e la crescita dei salari è elevata”. Per Wiedalek la Banca centrale europea vuole ancora mantenersi aperte tutte le porte, tanto è vero che “non ha fornito guidance per quanto riguarda i futuri tagli dei tassi e insiste sulle decisioni riunione per riunione”.

Più tenero nei confronti dei banchieri centrali europei si mostra Richard Flax, direttore degli investimenti di Moneyfarm, che riconosce alla BCE di aver preso “un’iniziativa coraggiosa” tagliando per la terza volta consecutiva i tassi di interesse. “L’Eurotower ha optato per questa decisione prima di Federal Reserve e Banca d’Inghilterra – fa notare – a riprova della convinzione di Francoforte che i rischi di inflazione siano diminuiti in modo significativo, mentre le prospettive di crescita si sono indebolite”.

“La crisi del costo della vita sembra essere finita per gli europei” riconosce Kaspar Hense, senior portfoglio manager di BlueBay, che però denuncia il permanere di pressioni sull’inflazione di base e i salari. Guardando avanti, per Hense i pericoli sono di natura esogena e in particolare “l’eventuale elezione di Trump e una guerra dei dazi che potrebbe costringere la BCE a ulteriori azioni per mantenere la moneta debole e rimanere competitiva”.

 

Le attese per le prossime riunioni della BCE

Anche se “la mancanza di forward guidance lascia aperte le future decisioni di politica monetaria della BCE” come sottolinea Morgane Delle Donne, responsabile delle strategie di investimento europee di Global X, gli analisti di mercati si stanno formando delle aspettative sulle prossime mosse della Banca centrale. Per la strategist di Global X, in particolare, “la BCE potrebbe sospendere i tagli dei tassi di interesse entro l’inizio del 2025”. Li riprenderebbe quando l’inflazione rinizierà a scendere e la pressione salariale a diminuire.

Kaspar Hense di BlueBay si aspetta invece tagli di 25 punti base a ogni prossima riunione, fino a raggiungere il tasso di neutralità nell’estate del 2025.
Il taglio dei tassi nella riunione di dicembre è atteso anche da David Zahn, responsabile reddito fisso europeo di Franklin Templeton “in risposta a indicatori economici deboli e a un’inflazione in calo sotto il 2%. Con una crescita lenta in tutta Europa, la BCE continuerà il suo ciclo di tagli dei tassi fino a scendere sotto il 2% entro la metà del 2025”. Secondo Zahn, se la Banca centrale europee fermasse l’azione di riduzione dei tassi di interesse in corrispondenza dell’attesa reazione al rialzo dei prezzi al consumo per fine anno, “commetterebbe un errore”.

Guardando al futuro, il meeting di dicembre sembra un possibile punto di svolta per un allontanamento dall’attuale approccio flessibile verso un impegno più deciso per un ulteriore allentamento. “Da qui a dicembre ci saranno numerosi dati chiave che forniranno maggiore chiarezza sulla persistenza dell’inflazione di fondo – conclude Henry Cook, senior european economist di MUFG Bank -. La nostra ipotesi di base è che la BCE continuerà a tagliare i tassi a ogni riunione prima di tornare a un ritmo di allentamento trimestrale, nelle riunioni di previsione, il prossimo anno, man mano che i tassi si avvicinano alle stime superiori del ‘neutrale’ e la domanda dei consumatori migliora. Ma per ora, flessibilità rimarrà la parola d’ordine”.

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