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EUR/USD: per Deutsche Bank arriverà a 1,15 entro la metà del 2023 – BorsaNews24

2025/02/18 3

Le quotazioni di EUR/USD oggi viaggiano intorno a 1,1050, ma nelle ultime ore erano arrivate a lambire la soglia di 1,11, massimo da aprile 2022. Il rafforzamento della moneta unica europea è seguito alla conferenza stampa del governatore della Federal Reserve Jerome Powell, che ha annunciato un aumento dei tassi d’interesse di 25 punti base.

La notizia era attesa dal mercato, che però ha cominciato a vendere dollari quando ha intravisto la possibilità di una pausa nei rialzi per l’assenza, nel comunicato ufficiale, del riferimento alla necessità di nuovi rialzi dei tassi di interesse . Jerome Powell ha però spento le speranze di un taglio dei tassi prima della fine dell’anno in quanto, ha affermato, “il lavoro sull’inflazione non è ancora finito”, ha detto.

Gli investitori stanno guardando anche a ciò che farà la Banca Centrale Europea nella riunione di oggi. L’Eurotower attuerà il settimo rialzo consecutivo dei tassi, portandoli al 3,25% dopo una probabile stretta di 0,25 punti percentuali. Per l’istituto di Francoforte l’obiettivo dell’inflazione al 2% è più lontano rispetto alla Fed, ragion per cui l’inasprimento della politica monetaria presumibilmente continuerà nei prossimi mesi. I falchi nel Consiglio direttivo hanno la maggioranza e non mollano la presa. Ciò che si va profilando è quindi una sorta di divergenza di politica monetaria tra la Fed e la BCE, che andrebbe a favorire la moneta unica rispetto al biglietto verde.

 

EUR/USD: Deutsche Bank prevede un rally

Del rafforzamento dell’EUR/USD sono convinti gli analisti di Deutsche Bank, che vedono un rally fino a 1,15. “Prevediamo che l’EUR/USD continuerà la sua deriva fino a raggiungere quota 1,15 entro la metà dell’anno”, afferma Tim Baker, responsabile della ricerca macro a Sydney, in Australia. “Mentre la Fed ora sembra aperta a una pausa, la BCE potrebbe avere ancora del lavoro da fare e ci aspettiamo che acceleri il suo programma QT“, ha aggiunto.

Il Fiber ha guadagnato circa il 15% dai minimi di settembre, quando era precipitato sotto 0,96. Da allora l’inflazione statunitense si è sempre più raffreddata, spingendo le autorità monetarie statunitensi ad allentare la morsa sui tassi. Il mercato ha alimentato le aspettative che l’inversione di politica monetaria, con il taglio dei Fed Funds, sarebbe avvenuta prima della fine del 2023. Soprattutto quando è arrivata la crisi bancaria negli Stati Uniti e l’occupazione americana ha dato i primi segnali concreti di cedimento. Ora la recessione in USA si fa più probabile e gli investitori non credono che la Fed possa continuare a mantenere un atteggiamento austero.

Da valutare però due aspetti importanti che possono contrastare un eventuale rally dell’EUR/USD. Uno riguarda il fatto che la valuta americana rappresenta pur sempre un bene rifugio nelle situazioni di maggiore turbolenza dei mercati e, con il disastro finanziario in corso di alcune banche USA, è possibile che ci sia un ritorno agli acquisti. Un altro fa riferimento al fatto che la stretta quantitativa preconizzata dalla BCE e riportata da Deutsche Bank possa contrastare con il fatto che alcuni Paesi particolarmente indebitati come l’Italia possano andare in difficoltà.

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