Le obbligazioni municipali, conosciute anche come munis, potrebbero essere una buona opportunità di investimento nel mondo del reddito fisso. Lo scorso anno sono andate in difficoltà come gran parte dei bond per effetto dell’aumento dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve. Le strette dell’istituto centrale hanno fatto salire i rendimenti e di conseguenza i prezzi si sono ridotti per allineare i rendimenti a quelli delle obbligazioni di nuova emissione.
Nel 2023 le cose sono cambiate, in quanto le prospettive di una Fed meno aggressiva sul fronte dei tassi hanno fatto scendere i rendimenti, con il reddito fisso che ha riguadagnato valore. L’ETF iShares National Muni è salito circa del 2% quest’anno, mostrando una notevole ripresa a fronte di un crollo del 7,4% nel 2022.
Munis: ecco le ragioni per comprarli
Gli analisti pensano che i munis abbiano ancora spazio per crescere, soprattutto nelle scadenze lunghe, grazie al fatto che la gran parte della pressione di vendita si è attenuata. Secondo Duane McAllister, co-responsabile del team muni di Baird Advisors, “la vera opportunità è nelle obbligazioni che scadono tra i 10 e i 30 anni“. Anche Daniel Close, responsabile di munis a Nuveen apprezza la parte lunga della curva, osservando che “è stata colpita più duramente nel 2022, scendendo a valori interessanti mentre la Fed si avvicina a una pausa nei rialzi dei tassi”.
I munis a lungo termine, contrariamente ai Treasury, rendono di più rispetto a quelli a breve termine, mostrando una curva relativamente ripida. I T-Note USA, viceversa, da diverso tempo vivono l’inversione della curva dei rendimenti, che significa aspettative di lungo termine più basse sui tassi rispetto a quelle di breve termine. Per le obbligazioni municipalizzate a 25-30 anni, il rendimento per la categoria con rating a tripla A arriva al 3,5%, mentre i munis a 1 anno rendono circa il 2,8%.
A questo si aggiunge un aspetto fiscale che rende i bond municipali particolarmente attraenti. Infatti, l’interesse è esente da tassazione federale e può essere al riparo da tasse statali o locali. Secondo i calcoli di Bankrate, i munis con rating AAA che producono il 3,5% di rendimento potrebbero arrivare, considerando l’esenzione delle imposte, a una resa del 5,22%.
I rischi delle obbligazioni municipali
Anche i munis a lungo termine presentano però una certa dose di rischio, dettata dal fatto che le lunghe scadenze sono quelle più sensibili ai tassi d’interesse. Se l’inflazione dovesse tornare a correre e la Fed dovesse inasprire nuovamente la politica sui tassi, tutto il mondo obbligazionario ne verrebbe coinvolto e nemmeno le municipalizzate sarebbero risparmiate. Inoltre, “il potenziale per un atterraggio economico più difficile è in aumento”, afferma David Hammer, head of muni portfolios di PIMCO. Questo “potrebbe mettere sotto pressione le entrate fiscali e danneggiare i prezzi dei munis. Tuttavia, le tasse statali e locali hanno ottenuto risultati migliori del previsto e sono aumentate sostanzialmente rispetto ai livelli pre-Covid”, aggiunge.