Enel ha presentato il nuovo Piano strategico 2025-2027 che ha, tra i suoi obiettivi principali, un aumento degli investimenti, margini operativi in crescita e una un rialzo della politica dei dividenti. Tutto ciò in scia alla solida performance conseguita dal gruppo nel 2024, che riflette la capacità di raggiungere gli obiettivi del Piano presentato lo scorso anno.
“Le azioni manageriali realizzate nell’ultimo anno ci hanno consentito di raggiungere tutti gli obiettivi comunicati ai mercati e di rafforzare la solidità finanziaria del gruppo: possiamo così aprire un nuovo capitolo di crescita, che creerà ulteriore valore per gli azionisti e tutti i nostri stakeholder“, ha affermato Flavio Cattaneo, amministratore delegato di Enel. “Tra il 2025 e il 2027, ci concentreremo sulle attività core e sull’allocazione flessibile del capitale, aumentando gli investimenti, principalmente in asset regolati con rendimenti prevedibili, che favoriranno al contempo un’accelerazione della transizione energetica. Continueremo inoltre a migliorare l’efficienza e la redditività, anche attraverso nuove opportunità di business”.
Enel: investimenti a 43 miliardi di euro
Uno degli aspetti che risalta nel Piano strategico di Enel è l’ammontare degli investimenti, previsti in crescita di circa 7 miliardi di euro rispetto al piano precedente, per raggiungere quota 43 miliardi di euro. Di questa cifra: circa 26 miliardi di euro saranno impiegati nelle reti, di cui il 78% in Italia e Spagna, e il 22% in America Latina; circa 12 miliardi nelle rinnovabili, aumentando la capacità a circa 12 GW per arrivare a circa 76 GW; 2,7 miliardi nei clienti, di cui circa l’85% nelle nazioni dove il gruppo ha una presenza integrata, offrendo un portafoglio di soluzioni bundled con energia, prodotti e servizi.
Enel: le previsioni sul margine operativo lordo
Il gruppo prevede che nel 2027 il margine operativo lordo ordinario arrivi a una cifra compresa tra 24,1 e 24,5 miliardi di euro, con un CAGR (Compound average growth rate) di circa il 7% rispetto ai 17,3 miliardi di euro del 2022. Quanto all’utile netto ordinario, il risultato dovrebbe essere compreso tra 7,1 e 7,5 miliardi di euro nel 2027, con un CAGR di circa l’11% rispetto ai 4,3 miliardi di euro del 2022. L’ebitda ordinario di gruppo cumulato nel periodo del Piano supererà i 70 miliardi di euro, di cui circa il 90% deriverà da attività regolate o contrattualizzate, riducendo i rischi e migliorando la visibilità sui risultati futuri. Nel dettaglio:
- circa 27 miliardi di euro deriveranno dal business delle reti;
- circa 4 miliardi di euro saranno relativi alla generazione di elettricità coperta da schemi regolatori di lungo termine;
- circa 23 miliardi di euro si riferiranno a Power Purchase Agreements (PPA) principalmente in America Latina e in Nord America;
- circa 10 miliardi di euro saranno riferiti ai clienti finali con volumi venduti a prezzi fissi.
Enel: la politica dei dividendi
Per effetto dei forti risultati finanziari registrati nel 2024, Enel ha rivisto al rialzo la politica dei dividendi, con una cedola minima annua pari a 0,46 euro per azione e un potenziale aumento fino a un payout del 70% sull’utile netto della società. Questo significa che al prezzo dell’ultima chiusura settimanale delle azioni Enel (6,79 euro), il dividend yield risulta del 6,78%. Nel piano precedente il dividendo minimo era stato fissato a 0,43 euro. Inoltre, è stato rimosso il vincolo di raggiungimento della neutralità dei flussi di cassa per la remunerazione degli azionisti.
I tre pilastri del Piano strategico 2025-2027
Il Piano strategico 2025-2027 si basa su tre grandi pilastri:
- Redditività, flessibilità e resilienza;
- Efficienza ed efficacia;
- Sostenibilità finanziaria e ambientale.
La Redditività, flessibilità e resilienza mira a creare valore attraverso una selettiva allocazione del capitale che ottimizzi il profilo di rischio/rendimento, mantenendo al contempo un approccio flessibile. Ciò avverrà attraverso gli investimenti nelle reti per 26 miliardi di euro, in crescita del 40% rispetto al Piano precedente, e nel business integrato per oltre 16 miliardi di euro, con le rinnovabili che riceveranno investimenti per 12 miliardi di euro.
L’efficienza e l’efficacia saranno raggiunte con l’ottimizzazione dei processi e l’internalizzazione di attività esterne, creando valore per circa 1,5 miliardi di euro rispetto alla baseline 2022. Al riguardo, il gruppo sta costituendo una NewCo con lo scopo di consolidare gli asset di connessione esistenti e quelli nuovi, sia di proprietà che di terzi, gestendo attività di Operation and Maintenance (O&M) e di costruzione. Tra l’altro, Enel punterà sui data center, per cui prevede soluzioni ottimizzate di connessione alla rete e offerte integrate di energia rinnovabile.
La sostenibilità finanziaria e ambientale sarà una guida per la strategia dell’azienda. In proposito, Enel prevede un rapporto indebitamento finanziario netto/ebtda a circa 2,5x, mantenendosi molto al di sotto della media del settore pari a 3,1x. Sul fronte della sostenibilità ambientale, il gruppo intende proseguire con la riduzione delle proprie emissioni dirette e indirette di gas a effetto serra, in linea con l’Accordo di Parigi e con lo scenario di contenimento dell’aumento delle temperature medie dell’1,5°C. Per raggiungere questo obiettivo, la società chiuderà tutti i rimanenti impianti a carbone entro il 2027, confermando l’ambizione di raggiungere le zero emissioni in tutti gli Scope entro il 2040.
Il commento degli analisti
Secondo gli analisti di Jefferies, “i nuovi target di ebitda 2025-2027 sono in linea/del 4% superiori al consenso, al punto intermedio della guidance. I target di utile netto 2025-2027 sono del 2% sotto/del 3% sopra il consenso al punto intermedio”. Queste sono sicuramente notizie positive per il titolo Enel, così come l’aumento del floor sui dividendi, sottolineano gli esperti. Per questo motivo, gli analisti della banca americana hanno confermato la raccomandazione “buy” sulle azioni, con prezzo obiettivo a 9 euro, cioè con uno spazio di rialzo del 32,5% rispetto all’ultimo prezzo di chiusura.
A giudizio degli analisti di Citigroup, sebbene i nuovi obiettivi soddisfino le aspettative degli investitori, è “improbabile che la performance delle azioni brilli data la mancanza di sorprese positive”. Mentre gli analisti di RBC Europa Ltd hanno detto in una nota che “il piano complessivo sembra più credibile di quello presentato lo scorso anno, con ipotesi di prezzo dell’energia più vicine ai forward esistenti e una maggiore enfasi sugli investimenti di rete”.