Hera ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con i principali indicatori economico-finanziari in crescita a eccezione del fatturato (-25,3% a 8,187 miliardi su base annua), in scia al calo dei prezzi energetici e in progressiva riduzione dopo il picco legato all’invasione dell’Ucraina e alla conseguente spinta inflattiva.
“L’accelerazione dell’utile netto di pertinenza degli azionisti, che si incrementa di oltre il 20%, e l’aumento del rendimento sul capitale investito, che sale al 9,5%, confermano che stiamo dando piena esecuzione al nostro piano industriale“, ha commentato il presidente esecutivo del gruppo, Cristian Fabbri. “Ai positivi risultati economico-finanziari si accomp20agna la continua attenzione alla crescita sostenibile dei territori in cui operiamo: un impegno che trova conferma nel margine operativo lordo a valore condiviso, pari a circa il 54% del mol complessivo”.
Il margine operativo lordo della multiutility è salito a 1 miliardo di euro (+3,1% su base annua) “una crescita interamente organica e strutturale, guidata dal ciclo idrico e dalle buone performance dell’area ambiente ed energia elettrica”. Il risultato operativo netto al 30 settembre è risultato pari a 522,5 milioni, in aumento del 3,5% rispetto ai 504,6 milioni. L’utile netto si è attestato a 312,1 milioni (+16,8%), mentre l’utile netto di pertinenza degli azionisti è cresciuto del 20,1% a 282,9 milioni.
La solidità finanziaria del gruppo è confermata da un rapporto debito netto/mol di 2,74 volte, valore che si è mantenuto costante in tutto l’esercizio e che lascia intatta un’ampia flessibilità finanziaria, al servizio di potenziali nuove opportunità future. Il valore complessivo dell’indebitamento finanziario netto nei primi nove mesi si attesta a 4,175 miliardi, di poco superiore ai 4,148 miliardi al 30 settembre 2023.
Azioni Hera: quotazioni alle prese con trendline ribassista di medio periodo
Le azioni Hera sembrano essere impostate al rialzo nel breve termine, anche grazie alla performance positiva registrata nella seduta di ieri (+0,47%). Dopo un’apertura in linea con la chiusura precedente, infatti, le quotazioni hanno dapprima intrapreso un andamento rialzista che le ha portate a realizzare un massimo sul livello 3,424, per poi invertire drasticamente la rotta fino a raggiungere un minimo a quota 3,338. Nel corso del pomeriggio, poi, complice il recupero parziale della Borsa americana, i corsi sono rimbalzati andando a chiudere sul finale a 3,392 euro.
Tale movimento intraday ha permesso all’azione di creare un pattern di analisi candlestick assimilabile al “Doji”, indicante una generalizzata indecisione da parte degli operatori. Situazione che è coerente con l’attuale struttura grafica del titolo che, dopo il massimo toccato lo scorso 18 ottobre sul livello 3,728, ha iniziato a perdere valore con un perdurante e costante movimento ribassista fino ad arrestare la discesa in prossimità del supporto presente a quota 3,290 (14 novembre).
Da quel momento i corsi hanno tentato un timido rimbalzo che ha portato Hera ad avvicinarsi alla resistenza dinamica rappresentata dalla trendline discendente di medio periodo. È molto probabile che, nell’immediato futuro, tale soglia verrà superata al rialzo con l’obiettivo di raggiungere l’area nell’intorno dei 3,500 euro, anche in considerazione del fatto che nell’ultima settimana si sono realizzati una serie di convincenti minimi crescenti.
Dal punto di vista operativo, pertanto, l’ingresso in posizioni long è consigliabile al superamento del livello 3,424 con target nell’intorno dei 3,500 euro, mentre le posizioni ribassiste potranno essere aperte solo alla violazione di quota 3,338 con obiettivo molto vicino al livello 3,290. L’impostazione algoritmica, comunque, vede i prezzi stazionare ancora al di sotto dell’indicatore Supertrend mentre sia l’indicatore Parabolic Sar che la media mobile a 25 sono diventati ribassisti a fine ottobre. Anche l’indicatore Macd ha appena incrociato il proprio Signal. Inoltre, è da segnalare come l’oscillatore RSI sia posizionato nell’area di “neutralità” vicino al livello 41.
L’andamento di breve termine del titolo HERA