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Dollaro USA: gli investitori vedono debolezza con tagli Fed – BorsaNews24

2025/02/18 2

Il dollaro USA sta faticando a trovare un punto d’appoggio nei mercati valutari e non riesce a ripartire. Dai massimi del 2024 ha perso circa 5 punti percentuali, con gli investitori preoccupati per le condizioni dell’economia americana dopo i dati macroeconomici di questa settimana. Negli Stati Uniti, il settore manifatturiero ha dato evidenti segnali di rallentamento, mentre sul fronte del mercato del lavoro sono giunte notizie allarmanti in vista degli importanti dati di domani sull’occupazione non agricola (non-farm payrolls). Gli analisti si aspettano la creazione di 164 mila nuovi posti di lavoro ad agosto, in netto aumento rispetto ai soli 114 mila di luglio, mentre il tasso di disoccupazione è atteso scendere dal 4,3% al 4,2%. Tuttavia, il mercato teme che la lettura possa essere peggiore del previsto, rinnovando le preoccupazioni di inizio agosto su una recessione nella principale economia mondiale. Furono proprio i pessimi risultati dei non-farm payroll di venerdì 2 agosto a innescare grosse turbolenze sui mercati finanziari, spingendo in basso il dollaro USA.

Il rischio è che ora possa succedere la stessa cosa. Il motivo fondamentale sta nel fatto che di fronte a un mercato del lavoro depresso, la Federal Reserve potrebbe accelerare il ciclo di riduzione dei tassi di interesse che, con ogni probabilità, inizierà nella riunione del 17-18 settembre. Il mercato si aspetta che da qui alla fine dell’anno la Banca centrale americana riduca complessivamente di un punto percentuale il costo del denaro, il che implica una sforbiciata di mezzo punto in uno dei meeting prima della chiusura del 2024. Tutto ciò rischia di mettere ancora di più sotto pressione il dollaro USA, la cui forza negli ultimi anni è stata soprattutto determinata dagli alti rendimenti.

 

Dollaro USA: ecco cosa aspettarsi

Al simposio di Jackson Hole, il governatore della Fed Jerome Powell ha affermato che “è arrivato il momento di tagliare i tassi di interesse”. Soprattutto, non ha utilizzato la parola “graduale” con riferimento al ritmo con cui intende operare. Questo ha aperto alla possibilità di un processo rapido e consistente. Di conseguenza, analisti e investitori non vedono uno scenario positivo per il dollaro USA nei prossimi mesi.

“Abbiamo sempre avuto l’idea che, quasi indipendentemente da altre circostanze, una volta che la Fed inizierà a tagliare i tassi il dollaro perderà terreno. Abbiamo ancora quella visione”, ha detto Brian Rose, economista senior degli Stati Uniti presso UBS Global Wealth Management. Dello stesso avviso è Aaron Hurd, senior portfolio manager sulle valute di State Street Global Advisors, che ha ridotto le sue posizioni rialziste sul biglietto verde: “Il recente tono accomodante di Powell suggerisce più tagli di quanto inizialmente previsto“.

C’è però anche chi preferisce adottare un approccio più cauto, come Helen Given, direttore associato del trading di Monex USA, secondo cui, almeno nel breve termine, il dollaro non dovrebbe subire discese più profonde. “Mentre la mossa di settembre, a lungo telegrafata dalla Fed,  significa avere una certa debolezza del dollaro nel quarto trimestre, quello che abbiamo visto recentemente sui mercati sembra una reazione un po’ eccessiva”, ha dichiarato. Tuttavia, Monex USA vede il cambio EUR/USD a 1,13 entro giugno 2025, dai 1,1085 attuali. Thanos Bardas, co-responsabile del Reddito fisso investment grade globale di Neuberger Berman, aspetta ulteriori prove del rallentamento economico degli Stati Uniti prima di decretare il crollo del dollaro USA: “L’economia sta rallentando, ma è ancora in una condizione di salute”.

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