Investire nelle valute dei Paesi emergenti non è cosa semplice in questo periodo, con la prospettiva che il prossimo presidente degli Stati Uniti Donald Trump attui i dazi commerciali minacciati in campagna elettorale. Il leader repubblicano ha intenzione di applicare tariffe per tutti i beni di importazione dal 10% al 20%, con le merci cinesi che potrebbero essere gravate da un’imposizione tra il 60% e il 100% del valore. Tutto ciò potrebbe comportare un rafforzamento del dollaro USA a scapito soprattutto delle valute emergenti più sensibili. Alcune divise, come il peso messicano e il real brasiliano, sono di norma particolarmente volatili rispetto al biglietto verde perché il tasso di cambio è lasciato fluttuare, mentre altre, come la sterlina egiziana e la naira nigeriana sono più controllate e quindi tendenzialmente più stabili. Ciò non toglie che una politica particolarmente aggressiva sul fronte dei dazi possa mettere sotto pressione il sistema valutario dei mercati emergenti, facendo venire meno la redditività delle operazioni di carry trade con valute ad alto rendimento. Il carry trade è una strategia attraverso cui un investitore prende a prestito denaro in valute a basso costo per investirlo in asset che garantiscono un ritorno più elevato.
Valute: puntare sulla rupia indiana
Un modo per proteggersi dal rischio Trump è quello di puntare sulla rupia indiana, a giudizio di Kenneth Akintewe, responsabile del debito sovrano asiatico per la società di investimento Abrdn. Il motivo è che la moneta ad alto rendimento conserverà la sua funzione nel carry trade, in quanto la Reserve Bank of India la difenderà da un’eventuale svalutazione. “Il carry è protetto poiché il deprezzamento della rupia è limitato rispetto al dollaro”, ha affermato l’esperto.
La RBI ha utilizzato i suoi quasi 700 miliardi di dollari di riserve per contenere la volatilità valutaria, il che ha fatto della rupia una delle monete più stabili dei mercati emergenti. I trader ci sono andati a nozze, dal momento che la rupia offre tra i migliori rendimenti in Asia. “La Banca centrale indiana sta rimandando i tagli dei tassi di interesse, mantenendo i rendimenti al di sopra dei tassi di riferimento”, ha detto Akintewe. Quindi, “bassa volatilità e bassa correlazione con la propensione al rischio globale e le altre asset class, saranno punti chiave”, ha aggiunto.
Della stessa opinione sono gli strategist di Goldman Sachs, secondo cui “il carry continuerà a essere un fattore chiave della performance delle valute dei mercati in via di sviluppo, con la rupia che dovrebbe sovraperformare in Asia”.
