Le obbligazioni francesi si sono riprese nelle ultime due settimane, dopo che il rendimento era salito fino al 3,33% nei giorni seguenti alle elezioni europee. La tensione però rimane alta con l’approssimarsi del voto per eleggere il Parlamento francese nel doppio turno del 30 giugno e 7 luglio. Il presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron ha sciolto le Camere dopo il voto in Europa che ha sancito la disfatta del suo partito Renaissance e designato il Rassemblement National di Marine Le Pen come prima forza politica del Paese.
Il capo dell’Eliseo nei giorni scorsi ha giustificato questa mossa come un modo non solo di riconoscere “la voce del popolo” dopo l’esito elettorale europeo, ma anche di evitare scossoni in autunno, con le forze di opposizione che si sarebbero impegnate per far cadere il governo in carica. Alcuni politologi interpretano l’azione di Macron in un’altra maniera: l’intento del 46enne di Amiens sarebbe quello di far salire al governo Le Pen, di modo che perda consensi fino a quando ci saranno le prossime elezioni presidenziali nel 2029. In ogni caso, gli investitori potrebbero riprendere le vendite di obbligazioni francesi, a seconda dello scenario che si delineerà dopo le prossime votazioni.
Obbligazioni francesi: ecco la reazione dei mercati agli esiti elettorali
Quali sono gli scenari che si possono configurare in Francia e quali effetti avrebbero sui mercati obbligazionari? Partendo dal presupposto che il Rassemblement National attualmente spopola nei sondaggi pre-elettorali con oltre il 34% dei consensi, ci sono quattro possibilità:
- Stallo;
- Coabitazione;
- Nuovo fronte popolare;
- Sorpresa Macron.
La prima situazione possibile potrebbe essere la condizione di stallo se il partito di Le Pen otterrà un numero maggioritario di seggi in parlamento ma senza avere la maggioranza assoluta. In questo scenario di incertezza totale sul mercato, gli investitori chiederebbero un premio più elevato per detenere obbligazioni francesi.
Il secondo scenario vede una coabitazione tra Le Pen e Macron. La destra, senza i numeri sufficienti per formare un nuovo governo chiede sostegno al leader di Renaissance e attuale presidente della Repubblica. L’impatto sui mercati in questo caso dipenderà da come la partnership verrà costruita. Di certo sarebbe uno di quei ripieghi che alla lunga rischiano di sfasciarsi e che danno per questo poche garanzie agli investitori.
Macron è stretto all’angolo non solo dall’estrema destra, ma anche dall’estrema sinistra, attualmente seconda nei sondaggi. Qui prende corpo il terzo scenario, ossia un’affermazione del Nouveau Front Populaire. Il mercato obbligazionario in tale circostanza potrebbe sprofondare nel caos, anche perché difficilmente la forza di estrema sinistra avrebbe i numeri per governare e altrettanto difficile sarebbe costruire un’alleanza degna di questo nome.
L’ultimo scenario è quello più impensabile, ovvero la riconferma del partito di Macron in barba a tutti i pronostici. Questo significherebbe per il capo dello Stato aver superato la tempesta e il voto europeo sarebbe stato solo un incidente. Probabilmente i mercati esulterebbero per la stabilità ritrovata e in rapporto alla capacità di tenere i conti del Paese in ordine allineandosi alle regole dell’Unione europea.
In teoria esisterebbe anche un quinto scenario, cioè una vittoria totale di Le Pen che le darebbe i numeri per governare senza alleanze. La probabilità che si verifichi questa fattispecie è molto remota, ma se dovesse accadere quanto detto sarà difficile prevedere la reazione dei mercati.