Il Rassemblement National di Marine Le Pen si aggiudica il match di andata delle elezioni francesi, ma il numero di voti ottenuti non gli consente di avere la maggioranza assoluta. Pper decretare chi sarà nominato a capo del governo francese tutto è rinviato al secondo turno del 7 luglio . L’esito del voto comunque ha lanciato un messaggio chiaro: il vento soffia a destra, con lo schieramento che ha come candidato presidente Jordan Bardella in vantaggio con il 33,2% delle preferenze, davanti al Nouveau Front Populaire di estrema sinistra con il 28% e all’alleanza Ensemble del presidente della Repubblica Emmanuel Macron al 22,4%.
La contesa è molto aperta e anche questa volta la destra potrebbe non guidare l’esecutivo. Nelle ultime ore sono salite le quotazioni di un’alleanza tra Macron e l’estrema sinistra. Domenica sera i partiti di centro e di sinistra francesi hanno concordato una cooperazione elettorale limitata per impedire a Le Pen di prende il potere. Sono in corso le discussioni per decidere se ritirare i candidati da molti collegi in modo tale che i voti contro il Rassemblement National non vengano divisi. Dopo il primo turno in oltre 300 collegi ci sarà un ballottaggio a tre (in Francia accedono al ballottaggio nei collegi uninominali coloro che superano il 12,5% dei volti), un numero senza precedenti. Ci sarà tempo fino a domani per decidere le formazioni per il secondo turno.
“La lezione di stasera è che l’estrema destra è sul punto di prendere il potere. Il nostro obiettivo è chiaro: impedire al Rassemblement National di avere la maggioranza assoluta al secondo turno e governare il Paese con il suo disastroso progetto” ha affermato Macron. Tuttavia le decisioni sul sostegno incrociato tra NFP e Ensemble verranno prese caso per caso in base al fatto che “un candidato di sinistra sia compatibile con i valori repubblicani”.
Elezioni francesi: la reazione dei mercati
Il fronte anti-Rassemblement National ha rassicurato i mercati, che ora sono più convinti che Le Pen possa essere arginata. Le Borse europee hanno aperto la settimana con rialzi superiori al punto percentuale, mentre l’euro ha recuperato terreno sul dollaro. Sul fronte obbligazionario i rendimenti degli OAT francesi a 10 anni sono balzati al 3,335% superando il massimo della settimana successiva alle elezioni europee del 6-9 giugno, allorché Macron aveva scioccato i mercati annunciando lo scioglimento del parlamento francese.
“C’è un senso di sollievo per il fatto che il primo turno delle elezioni francesi non sia stato completamente a favore di Le Pen come indicato dai sondaggi” ha detto Tony Sycamore, analista di mercato di IG. “Questo fa sperare che il Rassemblement National non ottenga la maggioranza assoluta e quindi non sia in grado di aprire i cordoni della borsa del governo francese con una proposta che ha innervosito i mercati obbligazionari”.
Dello stesso avviso Claudia Panseri, direttore degli investimenti per la Francia di UBS Wealth Management, secondo cui “i mercati sono abbastanza contenti che non ci sia una maggioranza assoluta. Sono stati esclusi gli scenari più estremi per lo spread”.
A giudizio di Mohit Kumar, stratega di Jefferies “con il risultato ancora incerto per il secondo turno non c’è fretta di comprare gli asset francesi”. Ciò non toglie che sia “meno probabile il rischio di uno scenario di Frexit“, con le due forze estreme della politica francese che “non hanno mandato libero per attuare le loro politiche”, il che significa “un rally di sollievo” per i mercati. Alex Loo, strategist valutario e macro di TD Securities, si mantiene invece cauto e punta sul dollaro USA come bene rifugio. “C’è molta incertezza elettorale e pensiamo che il dollaro sarà la migliore copertura contro l’avversione al rischio”.